Cambiare le Pensioni e Dare Lavoro ai Giovani - La Mobilitazione di Cgil, Cisl, Savt e Uil ad Aosta
"Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani" questo lo slogan che accompagnerà la giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil, Cisl, Savt e Uil per il prossimo 2 aprile. Un’iniziativa di mobilitazione che coinvolgerà le piazze di tutta Italia per chiedere al governo modifiche sostanziali al sistema previdenziale e l’apertura di un confronto con i sindacati.
Nella nostra regione la mobilitazione si svolgerà ad Aosta, in Piazza Chanoux, anche attraverso un presidio dalle 10 alle 16. Verso le 11 inoltre porteranno la loro testimonianza un giovane, un pensionato, un precario e un esodato e saranno presenti i Segretari Generali di Cgil, Cisl, Savt e Uil della Valle d'Aosta.
Prosegue così la mobilitazione delle Organizzazioni Sindacali per la vertenza sulle pensioni dopo gli attivi interregionali dei quadri e delegati del 17 dicembre scorso. Con le iniziative di sabato 2 aprile Cgil, Cisl, Savt e Uil rilanceranno la piattaforma unitaria che chiede modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata a 41 anni di contributi senza aggancio automatico all’attesa di vita.
Il governo non ha inteso finora aprire un confronto sul tema pensioni come richiesto per ultimo dai Segretari Generali al Presidente del Consiglio. Anzi, ad aggravare il quadro, è partito un attacco anche alle pensioni di reversibilità e prosegue una discussione che, in assenza di una proposta governativa, continua ad aver al centro l’obiettivo di scaricare il costo di qualunque modifica per intero sui lavoratori. Mentre i problemi diventano sempre più acuti sia sul versante dell’occupazione giovanile che su quello delle occupazioni pesanti e faticose, di chi è lavoratore precoce e di chi il lavoro lo perde.
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Articolo del 30/03/2016
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