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Casinò- Condanna della posizione di netta chiusura dell'Azienda


Le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Savt, Snalc, Ugl e Uil condannano pesantemente la posizione di netta chiusura tenuta dall'azienda nell'incontro avvenuto ieri, mercoledì 5 aprile, sul tema della procedura di licenziamento aperta alla Casinò de la Vallèe Spa ai sensi della Legge 223/91.

Nonostante la disponibilità dimostrata da parte delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti interni aziendali ad accettare una proroga della procedura fino alla presentazione del piano industriale da parte dell'azienda con la contestuale chiusura della procedura stessa, in modo tale che le parti potessero confrontarsi su tale importante documento senza condizionamenti, l'amministratore unico Avv. Giulio Di Matteo non ha voluto in nessun modo raccogliere lo spirito collaborativo dimostrato dai rappresentanti dei lavoratori, insistendo su una proroga incondizionata fino al 31 maggio 2017.

Tale atteggiamento dimostra come l'amministratore unico (che tra l'altro ha più volte richiamato a sostegno della sua posizione quanto previsto dall'assemblea dei soci nella seduta del 24 marzo u.s. che ha dato chiaro mandato di continuare nella gestione della procedura 223/91) voglia tenere sotto scacco i lavoratori mantenendo aperta la procedura di licenziamento come arma di ricatto nelle future trattative. Pregiudicando inevitabilmente il futuro atteggiamento delle parti sociali verso la ricerca di soluzioni condivise sulle problematiche della casa da gioco.

Tutto questo conferma come non vi sia una reale volontà di cambiare pagina e di aprire un nuovo corso nella gestione dell'azienda, peraltro auspicato e richiesto da tempo dalle Organizzazioni Sindacali, in netto contrasto con le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Di Matteo fin dal suo insediamento, secondo le quali si voleva instaurare un rapporto di collaborazione e di rispetto reciproco tra le parti, al fine di rasserenare il clima aziendale.

Le organizzazioni sindacali e i rappresentanti interni hanno preso atto delle richieste aziendali e hanno acconsentito alla proroga per mero senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori sui quali pende la spada di Damocle dei licenziamenti.

Alla controparte aziendale è stato però manifestato tutto il disappunto per la mancata volontà di trovare un accordo, dichiarando che lo spirito collaborativo dimostrato per addivenire ad un accordo, visto l'atteggiamanto aziendale, verrà meno per il prosieguo delle trattative e delle relazioni sindacali.

Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali si incontreranno con i lavoratori al fine di affinare strategie che diano risposte all’atteggiamento che la proprietà e la dirigenza aziendale hanno assunto.

Articolo del 06/04/2017

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