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Due Sì per liberare il lavoro - Al via la campagna referendaria


Oltre seicento tra operatori dei servizi, funzionari, dirigenti e pensionati si sono ritrovati ieri, giovedì 2 febbraio, a Torino per partecipare all'Assemblea Regionale della Cgil Valle d'Aosta e Piemonte che ha dato il via ufficialmente alla campagna elettorale per il sì ai due referendum su voucher e responsabilità solidale negli appalti per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla “Carta dei diritti universali del lavoro”. L'Assemblea di ieri è stata indetta per far conoscere e condividere con tutte le strutture della Cgil le modalità e gli strumenti con cui avviare la campagna.

A guidare la delegazione valdostana il Segretario Regionale Domenico Falcomatà che facendo il punto sui lavori della giornata ha sottolineato come "Questa campagna referendaria ha una portata storica per il mondo del lavoro. I due referendum su voucher e appalti toccano milioni di lavoratori in tutto il nostro paese, lavoratori che ad oggi non hanno alcun tipo di tutela e diritto, un vero e proprio sfruttamento al quale vogliamo dire basta. La battaglia che la Cgil ha messo in campo, va oltre i due importanti quesiti referendari che sostengono e rafforzano la lotta per riprendersi i diritti cancellati dai governi passati. Infatti, oltre ai referendum, dopo aver raccolto oltre 1.200.000 firme, è stata depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto dei Lavoratori e che ora la Camera deve mettere all’ordine del giorno dei lavori. Vincere i Referendum e attuare la Carta dei Diritti del Lavoro sono il nostro primo obiettivo. Con questi due sì vogliamo liberare un lavoro ingabbiato, schiacciato da morse che lo stanno privando di ogni dignità e di qualsiasi tutela".

Durante la mattinata il professor Alessandro Amadori, vice presidente dell'Istituto Piepoli, al quale la Cgil ha affidato la campagna, ha tenuto una lezione tecnica e formativa sulla comunicazione.
Si sono susseguite poi diverse testimonianze di donne e uomini che hanno raccontato la loro storia di lavoro con i voucher e negli appalti, i racconti degli operatori dei servizi Inca, Uffici vertenze e del sistema Fiscale che ogni giorno ricevono centinaia di persone in difficoltà e che cercano delle risposte al loro disagio. Tra un intervento e l'altro le “incursioni teatrali” dell'attrice milanese Elisabetta Vergani che ha raccontato le storie vere di ordinaria discriminazione sul lavoro.

Ad aprire l'Assemblea l'intervento del Segretario Regionale della Cgil Piemonte Piermassimo Pozzi “La straordinarietà di questa iniziativa è dovuta alla straordinarietà del lavoro che ci impegnerà nei prossimi mesi, dopo aver contrastato in ogni modo i provvedimenti sbagliati del Governo. L’Italia continua ad essere in forte crisi, come dimostrano i dati sull'occupazione, sulla disoccupazione giovanile e sulla precarietà.
Si è rivelata profondamente sbagliate le scelte del Governo per cui togliendo diritti e diminuendo le tutele, gli imprenditori non avrebbero più avuto freni e si sarebbero messi ad investire e assumere”.

Ha portato, inoltre, il suo contributo il Segretario della Filcams Cgil Valle d'Aosta Isabelle Buillet, citando esempi concreti delle problematiche legate ai voucher che incontrano di continuo i lavoratori del suo settore, facendo un'analisi della situazione valdostana "Il Pil procapite della nostra Regione è sceso del 12,6%; a fronte di 608 voucher venduti 10 anni fa, siamo arrivati a 296.000 nel 2014, a 436.000 nel 2015 e ad oltre mezzo milione nel 2016. Ovviamente la retribuzione con i voucher abbassa in maniera sostanziale la redistribuzione del reddito prodotta dal lavoro. Con i voucher i lavoratori non hanno diritto alla mutua, non hanno tredicesima e quattordicesima, non hanno ferie, non hanno diritto alla maternità o paternità, non hanno trattamento di fine rapporto, senza contare la totale impossibilità di richiedere accesso al credito. Con i voucher i lavoratori sono costantemente tenuti sotto scacco, come se fosse un caporalato legalizzato".

La Cgil i questi giorni a Roma sta incontrando sia alla Camera che in Senato tutti i gruppi parlamentari per illustrare e sollecitare a ogni forza politica che "Abbiamo depositato la nostra proposta di legge sulla Carta dei Diritti universali del Lavoro - ha detto il Segretario Nazionale Nino Baseotto durante il suo intervento in Assemblea – e vogliamo che venga incardinata, cioè messa all'ordine del giorno e inizi la discussione. Pensiamo che il Parlamento e le forze politiche debbano rispettare i milioni di persone che hanno sostenuto e firmato per la proposta. Se la Commissione Lavoro della Camera non la metterà all'ordine del giorno, la proposta rischia di diventare carta straccia: nella nuova legislatura, se non compare all'ordine del giorno, quella proposta non esisterà più".




Articolo del 03/02/2017

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