L' Altra Faccia delle Pensioni
Il direttivo della FP – CGIL Valle d’Aosta, ha tenuto oggi un convegno regionale sulla riforma delle pensioni al quale sono intervenuti Fabrizio Fratini – Segretario Nazionale FP – CGIL, Vincenzo Di Biasi – Dipartimento sindacale FP – CGIL, Sara Desandrè – Direttrice dell’ Inca Regionale, Domenico Falcomatà – Segretario Regionale CGIL e Luciana Rovinati - SPI – CGIL.
Il tema delle pensioni è sempre al centro dell’agenda politica di ogni governo, e ogni governo interviene apportando modifiche. Il convegno ha voluto essere un momento d’incontro degli iscritti alla Funzione Pubblica della CGIL Valdostana, per fare il punto sulla situazione attuale.
“L’iniziativa è nata dalla volontà del direttivo di categoria di organizzare un’incontro su questo tema, basandosi sulle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori – spiega Carmela Macheda, segretario generale FP – CGIL Valle d’Aosta – ma soprattutto in conseguenza delle continue riforme sulle pensioni che hanno visto un continuo aumento dell’età minima anagrafica per il raggiungimento del requisito”.
Vari temi sono stati messi sul tavolo, dall’età pensionabile alla riforma Fornero, dalla previdenza complementare a come si è arrivati all’attuale sistema pensionistico.
“Il Tema delle pensioni e della riforma Fornero è molto importante soprattutto per coloro che lavorano ancora – dice il Segretario Regionale della CGIL Domenico Falcomatà – la CGIL su questo tema ha fatto una grande battaglia, la Riforma Fornero deve essere profondamente modificata perchè man mano che gli effetti di questa legge diventano concreti i danni sono sempre maggiori, come è successo per il caso degli esodati e per l’allungamento dell’età pensionabile. Questa riforma è stata fatta da un governo tecnico e da un ministro che ha commesso molti errori, in un confronto totalmente assente con le parti sociali. Il problema degli esodati è stato drammatico, sono state lasciate a casa 300.000 persone e purtroppo è un capitolo non ancora chiuso. Per quanto riguarda la riforma della Previdenza complementare, i lavoratori si ritrovano con un rendimento del proprio assegno pensionistico molto più basso e per i giovani e i precari, l’assegno futuro, se va bene, arriverà sotto i 1.000 euro, una soglia non accettabile. L’Italia ha la peggiore legge sulle pensioni d’Europa e non si arriva ad avere una distinzione tra un lavoro ed un altro”.
“La CGIL ha sempre combattuto a difesa del sistema previdenziale universale pubblico, conquistato dal movimento sindacale dopo una lunga stagione di lotta, lavorando per eliminare privilegi, per mantenere in equilibrio il sistema e per la costituzione di una previdenza integrativa aggiuntiva e non sostitutiva – ha evidenziato Fabrizio Fratini Segretario Nazionale FP – CGIL - per queste ragioni siamo stati e siamo contrari alla riforma del Ministro Fornero, che sulla pensioni ha fatto una brutale operazione di cassa, sulle spalle del mondo del lavoro. Sul tema del convegno di oggi ci siamo cimentati da lungo tempo, almeno dal 1995, tempo della Riforma Dini e già all’epoca volevamo andare sull’uniformazione dei requisiti cercando di scardinare lobby, ma almeno all’epoca il patto generazionale era ancora in piedi, su 3,2 lavoratori attivi c’era 1 che andava in pensione, su 100 lavoratori, 85 erano a tempo determinato. Dal ’96 in avanti, tra scaloni e scalini, siamo arrivati ad una vera e propria controriforma. Oggi si cerca di rompere quel patto tra generazioni, di convincere le giovani generazioni che si può entrare nel mercato da soli uscendo dal sistema universalistico.”
Giovanni Pellizzeri
Articolo del 14/01/2014
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