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Unités des communes - De Belli 'Siamo allarmati dalla situazione'


Lo scorso 8 novembre abbiamo firmato, insieme alle nostre Confederazioni, un ambizioso protocollo d'intesa sul rilancio del sistema del welfare valdostano, che a partire da maggiori risorse economiche preventivate sul 2017, intendeva creare una regia unica della Regione sui servizi socio sanitari assistenziali, per creare un modello che, pur in un contesto di crisi economica, preservasse le eccellenze innescando altresì un processo virtuoso di razionalizzazione ed efficientamento della spesa ed evitasse la logica del taglio lineare.

Ad oggi dobbiamo purtroppo costatare come tutto ciò sia rimasto sulla carta e nelle buone intenzioni.

Apprendiamo dagli organi di informazione che l'Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin, in disavanzo di gestione nelle microcomunità per anziani, dovrà tagliare le spese chiudendo o esternalizzando i servizi di una struttura e che pertanto non potrà assumere le cinque operatrici socio sanitarie per le quali aveva puntualmente preteso una procedura concorsuale.

Apprendiamo inoltre che l'Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius ha dovuto esternalizzare, inserendo nella procedura anche la gestione pubblica dell'asilo nido di Nus, tre asili nido a risorse ampiamente ridotte e chiudendo contestualmente il servizio di Garderie di Fénis, creando così un “ibrido” pubblico/privato, a nostro avviso, quantomeno discutibile. Ricordiamo altresì che una simile operazione, con ricadute devastanti per il dimezzamento delle ore del personale privato, era stata perpetuata la scorsa estate dall'Unité des Communes valdôtaines  Mont-Cervin.

In tutti i casi abbiamo appreso dai referenti istituzionali che le necessità di riduzione contingenti o prossime, sono sempre state in conseguenza delle minori rimesse, ovvero, fatto ancor più grave, per i ritardi nei trasferimenti perpetrati da parte dell'amministrazione regionale .
In siffatta situazione ci chiediamo come sarà mai possibile attendersi che il personale pubblico riqualificato come operatore socio sanitario e come tale operante negli enti locali, possa ottenere il giusto riconoscimento anche economico del percorso di riqualificazione sostenuto, anche a seguito di tutte le garanzie ricevute dalla parte politica nell'ultimo periodo.

Siamo profondamente allarmati da questo contesto, perchè il suo perpetuarsi porterà all'inevitabile implosione del sistema e ad effetti devastanti per i lavoratori ed inevitabilmente per l'utenza, che pare utile ricordare essere la componente più fragile dell'intero sistema.

È urgente passare dagli intenti ai fatti, procedere compiutamente ed immediatamente in direzione del percorso normativo e deliberativo, attinente alle premesse ed agli obiettivi del protocollo d'intesa sul welfare, attivando tutti i tavoli tecnici e di confronto necessari con le Organizzazioni Sindacali...o sarà troppo tardi!
 

Articolo del 08/05/2017

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