1° Maggio- Festa dei Lavoratori 'La Solidarietà Fa la Differenza'

Nell’Italia post-moderna del 2015 una amara realtà è sotto gli occhi di tutti noi: centinaia di migliaia di lavoratori e soprattutto di lavoratrici, di cittadini sono privi dei diritti sindacali, sociali, sanitari e di cittadinanza, milioni di minori vivono sotto la soglia di povertà e al limite della sopravvivenza. Una larga fetta della nostra società, particolarmente xenofoba per paura del diverso, continua a mistificare i problemi sociali e civili in conflitti di civiltà. Culture e religioni che si scontrano senza potersi mai incontrare e confrontare, concetto rafforzato da una politica fatta di slogan e pochi atti concreti di equità e giustizia sociale. Il nostro compito è costruire una società valdostana, italiana ed europea multietnica, solidale, dove i diritti e i doveri costituzionali, siano rispettati e condivisi.

Ecco lo slogan di questo 1° maggio 2015:

"La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso".

A pochi giorni dall’immensa tragedia che ha visto la morte di centinaia di migranti nelle acque del mediterraneo, l’interrogativo che dovremmo porci è che tipo di accoglienza possiamo sperare di dare ai nuovi immigrati che colmeranno il vuoto della denatalità nella nostra comunità nei prossimi vent’anni, trent’anni. Che tipo di modello sociale saremo in grado di costruire insieme difendendo nel contempo le radici storiche della nostra terra e della nostra cultura.

Come Cgil, Cisl, Savt e Uil della Valle d’Aosta vogliamo rivendicare per tutti i lavoratori, tutte le lavoratrici e per gli immigrati, i diritti sociali, sanitari e sindacali e, come recita la nostra Carta Costituzionale, questo deve avvenire “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Ponendo il lavoro a fondamento dello Stato i padri costituenti intendevano escludere che l’Italia “possa fondarsi sul privilegio, sulla nobiltà ereditaria, sulla fatica altrui” (A.C. p. 2369).

Stiamo vivendo un momento epocale della nostra storia recente, un momento di crisi terribile che vede milioni di lavoratori perdere il proprio posto di lavoro e i diritti conquistati fino ad oggi, le proprie certezze di un futuro migliore, lo spettro della povertà e dell’indigenza aleggia sul nostro vivere quotidiano. È in questo momento storico, malgrado qualcuno pensi l’esatto contrario, che il Sindacato è più necessario che mai in difesa della nostra carta costituzionale. La nostra rappresentanza del diritto al lavoro e dei diritti sul posto di lavoro rimane essenziale, fondamentale per dare voce agli ultimi, ai disoccupati, ai sottoccupati, ai giovani italiani e valdostani che diventano a loro volta migranti, alla ricerca di un futuro perché nella loro terra non ce n’è e non si fa abbastanza per crearne.

Il lavoro è progresso sociale e il sindacato è il solo capace di aggregare le forze sane del paese, un sindacato che crede che la solidarietà e non la speculazione finanziaria sia l’unico modo di uscire dalla spirale negativa in cui siamo caduti. La coesione sociale e, uno sviluppo sostenibile e duraturo, sono la via che ispira la nostra azione. Per fare questo dobbiamo restare uniti, ciascuno con la propria identità che è la nostra ricchezza. Continuare un dialogo franco e sereno nell’interesse esclusivo, non della nostra sopravvivenza, ma delle lavoratrici, dei lavoratori, di tutti i cittadini e delle cittadine della regione e del Paese.

Cgil, Cisl, Savt e Uil della Valle d’Aosta invitano tutta la popolazione valdostana a partecipare
numerosa alla celebrazione della Festa del 1° Maggio a Verrès per sostenere la lotta del sindacato, per dare la priorità al lavoro, alla crescita e all’occupazione.

Il Programma:

Ore 10:00 ritrovo dei partecipanti in piazza dell'ospedale
Ore 10:30 corteo con la partecipazione della Banda musicale di Verrès e deposizione delle corona al monumento dei caduti
Ore 10:45 discorsi ufficiali in Piazza Émile Chanoux
Ore 11:30 vin d'honneur in Piazza Émile Chanoux

Articolo del 27/04/2015