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19 Marzo - Giornata Nazionale della Raccolta Firme per la Legge sugli Appalti della Cgil


Si svolgerà domani a livello nazionale la giornata di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sugli appalti promossa dalla Cgil.

La raccolta coinvolgerà i luoghi di lavoro e ad Aosta sarà presente un gazebo in piazza Chanoux dalle 10:00 alle 17:00.
 

"Sempre più spesso - sottolinea il Segretario Regionale della Cgil Domenico Falcomatà - la parola appalti è associata a inefficienze, ruberie, malaffare e, tragicamente, morte sul lavoro. Come se non bastasse il contratto a tutele crescenti del Jobs Act, combinato agli sgravi per le nuove assunzioni, potrebbe abbattersi come una scure, determinando una vera e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a 'monetizzazione crescente', azzerando diritti pregressi. Questa proposta di legge vuole arginare il dramma della corruzione negli appalti pubblici a sostegno del lavoro e dei lavoratori. È una battaglia importante per l'estensione dei diritti, per il miglioramento delle condizioni concrete dei lavoratori più deboli, per la qualità del lavoro e per ricostruire la solidarietà tra tutti i lavoratori"

Sintesi della Proposta di Legge

In estrema sintesi la proposta si articola in tre punti

1. Affermare una tutela reale dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti pubblici e privati, messi in discussione da almeno tre provvedimenti legislativi in questi ultimi due anni;

2. Contrastare le pratiche di concorrenza sleale tra le imprese che non solo finiscono per ripercuotersi pesantemente sulle stesse condizioni di lavoro ma perseguono una logica di competitività fra imprese fondata sulla prevalenza del principio dei costi in alternativa alla qualità del lavoro e alle capacità imprenditoriali;

3. Consolidare ed estendere la clausola sociale riferita al mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio di appalto affermando che, laddove cambia la titolarità dell'appalto ma si è in presenza della continuità del lavoro, è legittimo consolidare la continuità dei rapporti di lavoro in essere”. Per realizzare questi tre obiettivi la proposta di legge della Cgil sostiene la necessità di reintrodurre la responsabilità solidale (come quanto previsto originariamente dalla legge 276 del 2003): il committente dell'appalto deve essere cioè responsabile in solido, entro il limite dei due anni, del trattamento salariale e contributivo dei lavoratori in appalto in caso di inadempienza dell'appaltatore. Senza dimenticare che elemento cruciale che qualifica la proposta di legge è la riduzione drastica delle 30 mila stazioni appaltanti - ovvero quei soggetti che affidano a terzi, mediante una procedura di appalto, l'esecuzione di lavori pubblici o la fornitura di beni o servizi - che operano in Italia.

Articolo del 18/03/2015

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