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“Adesso Basta” verso lo sciopero generale del 29 novembre


Giornata in due step  per la Cgil Valle d’Aosta con un’assemblea generale tematica (istruzione, sanità e welfare) convocata al mattino e un’altra sullo sciopero generale del 29 novembre svoltasi nel pomeriggio. In entrambe le assemblee ( quella del pomeriggio è stata allargata a tutte le categorie della Cgil VdA) ha partecipato anche la segretaria nazionale Cgil Daniela Barbaresi. Per Vilma Gaillard (Cgil VdA) lo sciopero generale del 29 novembre non è un’iniziativa “decisa esclusivamente a Roma ma una necessità che riguarda tutti i territori”. Per quanto concerne la Valle d’Aosta spiega Vilma Gaillard “È chiaro come anche in Valle d’Aosta devono essere messe in piedi politiche attrattive verso i giovani che qui vogliono rimanere”. Gaillard tocca anche la questione dei trasporti: “ È evidente anche qui, soprattutto dopo la chiusura della ferrovia, come ci siano delle difficoltà per chi abita soprattutto nelle valli laterali a spostarsi e a recarsi sul luogo di lavoro ed è naturale come lo spopolamento sia anche una delle conseguenze, visto che la tendenza (giustamente) è anche quella di spostarsi dove c’è un concentramento delle attività, depauperando così le vallate, in cui si assiste a un forte spopolamento. Ciò che oggi ci preme trasmettere, toccando tutta una serie di punti ( dalla sanità al welfare, all’istruzione fino ad arrivare all’industria e ai trasporti), come questo sciopero debba avere una valenza importante, perché non riguarda solo Roma, ma tutto il territorio nazionale”.

La segretaria nazionale Daniela Barbaresi tocca la questione della sanità : “Pochi giorni fa un incontro con LegaCoop dove spudoratamente abbiamo sentito dire “Caro Servizio Pubblico, caro Stato investi in quelle case di comunità che hai o che dovresti custodire, investi nell’assistenza territoriale, investi nei medici, negli infermieri che sono una figura chiave nell’assistenza territoriale, cosa fanno? Fanno un accordo e dicono ci candidiamo noi per gestire l’assistenza territoriale, privatamente, sottolineo. Quindi dicono “caro Pubblico fai seguire a noi dall’assistenza domiciliare a quella residenziale, garantisci a noi di fare quegli spazi e gestirli “ sottolinea Barbaresi: “Pericolosissima questa operazione, perché significa rinunciare alla riforma inerente all’assistenza territoriale. Non garantire i diritti ai servizi delle persone significa arretrare inevitabilmente “ e poi incalza “Noi diciamo una cosa opposta. Portiamo dentro il servizio di medicina generale 




Articolo del 22/11/2024

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