Alpitel, Fiom Cgil Valle d'Aosta: “Pronti ad andare di nuovo al Ministero”

Il caso Alpitel è ancora tutto da discutere. Alla base i 100 licenziamenti voluti dall’Azienda ( che adduce motivi legati alla riduzione di produttività) e il niet all’uso del contratto di solidarietà e della NaSpi, nodi centrali della protesta dei sindacati che considerano il contratto di solidarietà e la NaSpi: “principali strumenti di ammortizzatore sociale, che l’Azienda si ostina a non concedere”. A fronte di questo muro contro muro sono state proclamate altre due ore di sciopero mercoledì 26 febbraio. Già l’11 febbraio si è svolto sia lo sciopero sia l’incontro al Ministero del Lavoro. Ora il secondo step: “Vogliamo che la politica si faccia carico delle preoccupazioni dei lavoratori Alpitel. Non si può pensare di far perdere il lavoro e non offrire neanche un’alternativa dignitosa” afferma Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d'Aosta. Resta ferma la posizione dei sindacati sul fatto che nessuno debba perdere il posto di lavoro o che comunque da parte dell’Azienda ci sia un’apertura almeno sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Alpitel in Valle d’Aosta ha un'unica sede a Quart. Sette dipendenti, di cui uno a rischio licenziamento: “oltre tutto è un Rsu/Rls della Fiom Cgil. Mercoledì ci sarà anche una delegazione della Valle d’Aosta al Ministero per portare al centro del tavolo anche la condizione dei lavoratori valdostani. La nostra regione per quanto riguarda i licenziamenti ha una ferita ampia e sempre aperta. È inutile dire che ci vorrebbe una seria strategia delle politiche industriali anche nella nostra regione, ma se la politica in Valle d’Aosta non ha dato risposte prima in piena legislatura, figuriamoci ora che sono tutti presi dalle prossime elezioni regionali anticipate (anche questo fa capire il livello di incapacità dei politici valdostani sull'argomento lavoro)”. Conclude Graziola: “l’attenzione è alta sia sui 100 licenziamenti sia sul contratto di solidarietà che per noi è la soluzione migliore. Non indietreggeremo di un millimetro”.   

Articolo del 21/02/2020