Alpitel, muro contro muro Azienda-Sindacati “Si va al Ministero del Lavoro”
La questione Alpitel è sempre più incresciosa e non si ferma la richiesta di esuberi, che riguarda 100 lavoratori nel territorio nazionale. In Valle d'Aosta nella sede di Quart è a rischio licenziamento un dipendente, che è anche delegato Fiom Cgil Valle d'Aosta. Fatto questo ancora più grave. Da parte dell'azienda Alpitel, nonostante qualche piccolo spiraglio di apertura alle richieste della delegazione sindacale:
- anticipo delle indennità INPS inerenti gli ammortizzatori sociali
- la disponibilità ad un’incentivazione all’esodo economicamente superiore a quanto previsto nel vigente accordo aziendale sulla NASpI
- l'inserimento in percorsi formativi mirati alla riconversione del personale coinvolto nella procedura di licenziamento.
Aperture importanti ed apprezzabili, ma non ancora sufficienti, in quanto sul tema dell’ammortizzatore sociale conservativo, Alpitel ha ribadito la propria indisponibilità all’utilizzo del CdS ( contratto di solidarietà), rimangono fermi sulla Cassa integrazione straordinaria per sei mesi a zero ore. Altra criticità è emersa sul tema dei contratti a tempo determinato che scadono nei prossimi mesi, dove a pagare il prezzo più caro potrebbero essere gli impiegati. La delegazione sindacale ha confermato come indispensabile l’utilizzo del Cds, quale ammortizzatore sociale, sottolineando nuovamente come l’aspetto della rotazione del personale rappresenti l’ostacolo maggiore nella risoluzione della vertenza. L'azienda non ha recepito le nostre richieste pertanto non è stato raggiunto un accordo. La vertenza proseguirà come da procedura presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che, nei prossimi 30 giorni (a partire dal 25 gennaio, nda) sarà l’interlocutore che dovrà trovare una soluzione condivisa tra le parti al fine di individuare un’intesa sostenibile che scongiuri i licenziamenti.
Articolo del 25/01/2020
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