Casinò - Rifiutato un incontro sui bandi pubblicati nelle ultime settimane
Il 28 aprile scorso, le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Savt, Snalc, Ugl e Uil hanno formalmente richiesto un incontro con l'attuale dirigenza della Casa da Gioco di Saint-Vincent, in merito ai bandi riguardanti l'affidamento a operatori esterni di alcune attività aziendali.
In risposta a tale richiesta l'Azienda, il Vice Direttore Generale Silvestri, attraverso una mail, peraltro indirizzata ad una sola sigla sindacale, ha provveduto ad informarci che:
“...Come certamente noto, l’Azienda sta lavorando intensamente per adempiere alla richiesta formulata dalla proprietà di presentare un piano di riorganizzazione della Casa da Gioco entro il 10 maggio 2017. Pur manifestando la nostra disponibilità a dare seguito alla vostra richiesta, riteniamo sia possibile programmare un incontro nella seconda metà del mese di maggio per affrontare non solo i temi da voi posti, ma soprattutto per proseguire nel confronto alla luce del piano che sarà deliberato dal Consiglio Regionale...”
Riteniamo estremamente grave che, visto il momento particolarmente delicato che questa azienda sta attraversando con una procedura di licenziamento ancora aperta, gli attuali Dirigenti, che proprio sottopagati non sono, non riescano a trovare nella loro agenda uno spazio per un confronto con le organizzazioni sindacali su un argomento direttamente collegato alla riorganizzazione.
Ma ciò che maggiormente ci preoccupa del contenuto della mail è l'intenzione di programmare l'incontro nella seconda metà del mese di maggio in concomitanza del confronto sul piano industriale deliberato dal Consiglio Regionale.
Sorge un dubbio: che l'attuale Governance confonda il ruolo del sindacato con quello dei “certificatori”. Se l'ambito di discussione di un piano di riorganizzazione aziendale è in primis il Consiglio Regionale, che dovrà deliberare in tal senso, diventa difficile individuare uno spazio per il confronto con le parti sociali.
La volontà, quindi, resa manifesta con questa mail, è quello di marginalizzare il ruolo delle Organizzazioni Sindacali e delle rappresentanze interne dei lavoratori e di rivendicare alla dirigenza e alla proprietà (Consiglio Regionale ???) la totale autonomia delle scelte di riorganizzazione aziendale.
Vogliamo però ricordare a questi “neo dirigenti” che, solo con il forte senso di responsabilità e di consapevolezza della crisi da parte dei lavoratori, delle rappresentanze sindacali interne e delle organizzazioni sindacali tutte, è stato possibile contribuire alla sopravvivenza di questa azienda.
Articolo del 03/05/2017
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