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Concorso Docenti - Sarebbe il Caso che il Pd Cominciasse Realmente ad Occuparsi di Lavoro


La Cgil Valle d'Aosta e la Flc Cgil Valle d'Aosta in merito al comunicato stampa del Partito Democratico sugli 88 posti di sostegno, nel respingere le sconclusionate e offensive accuse ricevute, sottolineano come sia spiacevole polemizzare con chi fino a poco tempo fa aveva a cuore il futuro dei precari, ma i fatti parlano da soli.

È assurdo, quanto grottesco, definire "cripto-leghismo" la difesa dei diritti di chi oggi garantisce il funzionamento della scuola valdostana, docenti ai quali non è stato neanche permesso di partecipare al piano di assunzioni dello Stato, escludendoli così da ogni possibilità di entrare di ruolo.

Gli 88 posti di sostegno non potranno essere coperti totalmente da docenti specializzati della nostra regione in quanto negli anni l'Università della Valle d'Aosta, in accordo con l'Amministrazione Regionale, non ha avviato i corsi di specializzazione per infanzia e primaria nonostante le nostre insistenti richieste, tant'è che alcuni docenti sono stati costretti a recarsi fuori valle a loro spese per conseguire il titolo.

Per quanto riguarda la scuola secondaria, invece, il percorso attivato non ha visto nemmeno la copertura dei posti messi a disposizione vista la dura selezione e soprattutto il costo proibitivo di 3.500 euro di tassa d'iscrizione, tra i più alti d'Italia.

Se vogliamo parlare di tutela del personale precario dobbiamo necessariamente parlare di un piano di assunzioni che la Valle d'Aosta, ad oggi, si rifiuta di fare, risultando l'unica Regione d'Italia a non aver espresso la volontà di trovare la soluzione per stabilizzare persone con decenni di precariato alle spalle.

Definire un concorso un piano di assunzioni, è farsi gioco sia di chi i lavoratori li tutela realmente ogni giorno, sia delle legittime aspettative del personale precario che, con l'introduzione del divieto di avere supplenze per oltre 36 mesi, rischia di non poter più lavorare.

Relativamente al concorso, ci si può anche vantare di una procedura complessa che sarà oggetto di numerosi contenziosi, ma di certo non si può dire che valorizzerà la professionalità acquisita.
Invece di preoccuparsi di chi occuperà gli 88 posti di sostegno, il Partito Democratico della Valle d'Aosta che dopo anni di battaglie contro questa maggioranza e i programmi del suo Governo, oggi ne fa organicamente parte, dimostrando un trasformismo politico da Prima Repubblica, dovrebbe preoccuparsi di più di quei precari che, a causa della riforma della scuola media, non solo dovranno iscriversi al concorso fuori dalla nostra regione, ma rischiano di restare senza lavoro (tecnologia, educazione motoria, artistica e musicale).

Sarebbe il caso che invece di fare propaganda, il Pd Nazionale e Valdostano cominciassero realmente ad occuparsi della tutela del lavoro, della difficile situazione dei precari e del futuro dei giovani disoccupati che dalla Valle d'Aosta sono costretti ad emigrare all'estero.

Più che un vento di cambiamento, sui precari della scuola valdostana soffia una vera e propria bufera.

Articolo del 14/03/2016

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