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Core Informatica, i sindacati non firmano e l'accordo salta!


"Alla Core ci sono somministrati che lavorano da quasi dieci anni. Da qui nasce anche il rifiuto della Fiom di firmare. Il nostro sindacato ha sempre chiesto di stabilizzare i lavoratori più anziani ( quelli che da più anni lavorano per la Società). E poi che ci sia un'inversione di marcia. Attualmente il rapporto del numero di dipendenti diretti dell'azienda e dei somministrati ( cioè tramite agenzie interinali) è quasi il doppio ( per esempio 1 dipendente diretto contro 2 assunti tramite agenzie interinali)". A spiegare l'annosa questione dei lavoratori precari alla Core è il segretario dei metalmeccanici della Cgil Fabrizio Graziola, che sottolinea l'atteggiamento conflittuale dei vertici Core su quest'argomento: "L'azienda non pare intenzionata a cambiare rotta. La logica  è sempre stata quella di tenere conto delle prerogative del mercato e non dell'aspetto umano. Questo disagio si evince anche dalla durata dell'assemblea, che sarebbe dovuta terminare nell'arco di 1 ora e invece si è conclusa dopo oltre due ore. Tra i temi più caldi non c'è stato solo l'accordo, ma i rapporti interpersonali all'interno dell'azienda. Si sono verificate situazioni al limite del paradosso. Per esempio vi sono lavoratori che sono arrivati al punto di rifiutare un passaggio del contratto a tempo indeterminato, proprio perché il “clima” nell'azienda non è dei migliori. Inoltre nell'azienda c'è troppo stress e questo viene anche sottolineato, oltre che dai lavoratori, da un documento di valutazione del rischio stilata dalla stessa Core, dove si evincono dei parametri negativi. Si chiama relazione Stress da lavoro correlato" conclude Graziola.

Tensione alle stelle

Che alla Core ci sia agitazione è palpabile già solo dal fatto che in occasione dell'assemblea dei lavoratori i sindacati avevano convocato all'esterno dello stabilimento una conferenza stampa per spiegare agli organi di informazione le motivazioni del no alla firma dell'accordo. Un no categorico che arriva in primis dalla Fiom, che non firma accordi dove non si stabilizzano tutti i lavoratori precari o almeno la maggiorparte. In questo accordo era previsto il passaggio dei contratti a tempo indeterminato solo per 6 lavoratori su circa 150: "Impensabile firmare se i presupposti sono questi" dice Graziola. Ma la conferenza stampa non si è svolta, visto che i dirigenti dell'azienda si sono opposti fermamente sulla partecipazione dei giornalisti all'assemblea dei lavoratori. Non è stato possibile neppure far fare una ripresa  agli operatori del Tg3 Rai all'interno della sala, dove si svolgeva l'assemblea e i giornalisti presenti sono stati letteralmente buttati fuori dall'azienda sotto una pioggia battente. "La conferenza stampa si sarebbe dovuta svolgere all'esterno in concomitanza con l'assemblea, ma visto che c'erano condizioni metereologiche avverse, siamo stati costretti a fare l'assemblea all'interno dello stabilimento. Però buonsenso vuole che  si sarebbe potuto prevedere di lasciare i giornalisti in una sala adiacente a quella dove si svolgeva l'assemblea, in modo che gli organi di informazione non sarebbero dovuti stare fuori al freddo nelle due ore di svolgimento dell'incontro. Così non è stato purtroppo. Senza un briciolo di umanità i giornalisti sono stati lasciati sotto la pioggia ad attendere la conclusione dell'assemblea per poter intervistare i segretari delle organizzazioni sindacali e i lavoratori". 

Articolo del 11/07/2021

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