Coronavirus Valle d’Aosta, allarme microcomunità “Sono una trincea”
Le microcomunità sono il fronte di fuoco della lotta al coronavirus. Il numero di contagi nelle strutture per anziani in Valle d’Aosta è molto alto, così come quello dei decessi. Se i numeri sono quelli che conosciamo e in continua crescita, abbiamo il timore che non si arrestino, almeno nell’immediato, con il rischio di una vera e propria tragedia. La politica regionale, che ha la responsabilità di questa emergenza, non sembra proprio brillare né per trasparenza dei dati, né per capacità di gestione. Anzi si lascia andare a dichiarazioni infelici come quella del presidente Testolin nei confronti degli operatori socio-sanitari delle microcomunità. Un atto deplorevole proprio contro chi, in questo momento di elevata emergenza, non viene tutelato con dpi adeguati e tamponi. In molte regioni, infatti, anche vicino alla nostra, hanno dato disposizioni puntuali per effettuare tamponi a tappeto, sia per gli ospiti delle microcomunità che per gli operatori socio-sanitari. È incomprensibile, quindi, in questo momento l’inerzia della Giunta regionale sulle microcomunità. L’impressione è che si cerchi di minimizzare il problema o ancora peggio di mettere la testa sotto la sabbia. Gli anziani non sono malati di serie B e gli operatori socio-sanitari non possono essere trattati come carne da macello. Chiediamo con forza, come Cgil, Cisl, Uil Valle d'Aosta con le categorie di Funzione Pubblica e con i nostri sindacati dei Pensionati che la politica metta in atto strategie pragmatiche e incisive. Siamo una regione a statuto speciale, eppure in altre regioni a statuto ordinario vediamo prese di posizione concrete per contrastare questa pandemia. In Valle d’Aosta sulla questione “coronavirus nelle microcomunità” c’è lassismo. Le nostre organizzazioni sindacali continueranno con forza a denunciare il pressappochismo della Regione nei confronti degli anziani delle case di riposo e degli operatori che in esse lavorano. È inconcepibile andare a lavorare con la paura di contrarre il virus o peggio ancora di diffonderlo. Politici, sveglia! Non c’è più tempo da perdere. Il contagio nelle strutture per anziani è come una bomba.
Articolo del 31/03/2020
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