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Ddl 60, Spi Cgil-Fnp Cisl-Uilp Uil: “Manca una strategia di prevenzione per il futuro”


“La pandemia coronavirus ha messo in luce, confermando quello che diciamo da tempo, le gravi carenze del nostro sistema sanitario e socio-assistenziale. Dal disegno di legge regionale 60 ci aspettavamo misure di prevenzione e di contrasto più incisive nel campo delle politiche sociali e sanitarie, tra i settori che stanno maggiormente a cuore al nostro sindacato. Così non è stato”. A dirlo senza troppi giri di parole sono i sindacatidei pensionati SPI-Cgil, FNP-Cisl, UILP-Uil Valle d'Aosta, che in merito al Ddl affermano: ”Non ci sono prospettive per il futuro, non vi è nessuna idea di riorganizzazione del sistema socio-sanitario. Questa pandemia che si è abbattuta sulla nostra regione, come nel resto d’Italia e del mondo, ci ha mostrato lo stato della nostra sanità e del nostro welfare, con carenze gravi e debolezze sotto molti punti di vista. Ci sono stati tanti contagi e, purtroppo, anche troppi morti. Siamo stati la seconda regione, dopo la Lombardia, che in percentuale ha avuto più positivi e decessi tra la popolazione, eppure siamo una regione piccola e a Statuto Speciale con disponibilità finanziarie importanti. Le nostre politiche sociali, il nostro welfare e la sanità dovrebbero essere di eccellenza e, invece, abbiamo assistito a un collasso di tutto il sistema, nonostante la sbandierata sicurezza dei vertici AUSL e della Regione. Un castello di carta, crollato al primo soffio di vento. La pandemia ha colpito con forza e il sistema non è stato capace di reggere, nonostante il grande impegno di tutto il personale sanitario, a cui va ancora il nostro ringraziamento per quello che hanno potuto e saputo fare.”.

Il silenzio sulle microcomunità
La strage silenziosa avvenuta nelle microcomunità e nelle case di riposo, deve far riflettere chi sta al governo ma anche i vertici dell'azienda sanitaria locale. I nostri anziani, i loro famigliari e i lavoratori, in molti casi, sono stati lasciati soli. Dopo quanto accaduto ci saremmo aspettati una presa di coscienza e una volontà di trovare soluzioni agli errori del recente passato. Così non è, purtroppo. Il dramma vissuto dagli anziani, tanti di questi contagiati dal virus, sembra non interessare. Non vediamo una strategia di prevenzione per il futuro qualora ci trovassimo ad affrontare una nuova emergenza sanitaria. Siamo preoccupati di fronte alla mancanza ad oggi di protocolli di sicurezza rivolti a utenti, famigliari e lavoratori. La debolezza di questo Ddl rispecchia il modus operandi di una politica regionale allo sbando. Anche se la linea del contagio si è attenuata, bisogna mantenere sempre elevata l'attenzione. Ci saremmo aspettati molto di più da questo disegno di legge e non risorse economiche messe a casaccio senza una visione sul futuro e una progettualità. La politica regionale continua a insistere in progetti discutibili come la “riconversione” della Clinica di Saint-Pierre, che deve, invece, rimanere ferma alla sua natura originaria, cioè una clinica destinata alla riabilitazione e agli interventi d'elezione per Ortopedia e Neurologia. L'obiettivo per chi governa la Valle d'Aosta dovrebbe essere quello di “proteggere” tutti i valdostani e in particolar modo i più fragili come gli anziani. Non vogliamo più che capitino episodi gravissimi come nel caso delle strutture per anziani di Saint-Vincent e di Aosta ( Père Laurent). Questo dovrebbe essere veramente il momento della svolta e della ripartenza, con consapevolezza e lungimiranza. E invece, sembra che il dramma vissuto dalla comunità valdostana non abbia insegnato nulla.

Spettacolo indecente in Consiglio Regionale

In questi giorni assistiamo a uno spettacolo a dir poco surreale. Coloro che ci dovrebbero rappresentare con azioni e leggi che consentano una vera ripresa economica della nostra regione, in realtà non fanno altro che mettere in atto le peggiori pratiche politiche, guardando ognuno ai propri interessi di partito, noncuranti del fatto che un’intera comunità sta aspettando misure concrete che facciano rialzare questa regione. Una regione dalle elevate potenzialità, ma che purtroppo negli ultimi anni è incappata in governanti impegnati più nei giochi di potere piuttosto che ad occuparsi dei reali bisogni dei cittadini. Nascono nuovi partiti (dove peraltro spiccano sempre i soliti noti, segno che il tanto decantato rinnovamento stenta a emergere). Ci chiediamo come mai si è così solerti nelle strategie politiche per il mantenimento della poltrona e al contrario quando si tratta di dare segnali tangibili con misure anticrisi concrete e urgenti, si continua a perdere tempo prezioso. Le sterili polemiche interne al consiglio regionale, che bloccano gli interventi urgenti e necessari, sono il segno di una politica malata e incapace di pensare al bene comune.

Come sindacati dei pensionati seguiamo con attenzione quella fascia di popolazione più fragile, gli anziani, ci saremmo aspettati misure concrete che li tutelino maggiormente. Non è così!
Da tempo, ad esempio, chiediamo l’abolizione del Ticket e invece il DL 60 ne prevede solo la sospensione temporanea. Un’ingiustizia che dura da troppo tempo, una tassa sulla salute che ha gravi conseguenze sulle persone, in termini di prevenzione della salute e sul bilancio delle famiglie.
Lo spettacolo indecente in atto in Consiglio Valle dimostra che l’obiettivo di salvaguardare la Valle d’Aosta dalle pesanti conseguenze della pandemia viene posto in secondo piano, vanificando le speranze di vedere realmente un cambio di rotta nell'esercizio delle funzioni istituzionali. 

Articolo del 07/07/2020

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