Donne e lavoro, la contrattazione come strumento per contrastare la violenza di genere
Donne e lavoro. Gli strumenti del sindacato per contrastare la violenza di genere nei luoghi di lavoro. Se n'è parlato giovedi 23 novembre nella sala del Csv ad Aosta. Al tavolo Simona D'Agostino ( segretaria Confederale Cgil VdA), Giulia Stacchini ( Cisl) e Irma Moro (Uil). Numerosi gli interventi di segretari generali e funzionari delle categorie dei trasporti, di turismo e commercio, dei somministrati e atipici, degli edili e delle funzioni pubbliche che hanno portato i loro contributi sulla contrattazione per quanto concerne le politiche di genere.
Ne è scaturita una panoramica, dove la presenza delle lavoratrici è forte in tutti i comparti, dominante in alcuni, come commercio, pulizie, colf e badanti e lavoro di cura, il cui contributo è stato fondamentale durante la pandemia, nonostante non abbia ricevuto un adeguato riconoscimento sociale.
"Si tratta di lavoro debole, povero, anche perché caratterizzato dalla rilevante presenza di part-time, orizzontale, verticale ciclico, quasi sempre involontario, spesso a poche ore settimanali, che ha raggiunto percentuali altissime e che non riguarda più soltanto la sfera delle pulizie e della ristorazione, ma si è esteso a settori in cui una volta a dominare erano i contratti full time, come commercio e turismo, dove l’unica forma di lavoro offerta, disponibile, è a part time". Un quadro che per le lavoratrici si traduce anche nella difficoltà di raggiungere un'autonomia economica, con quello che ne consegue in termini di ricattabilità e di mancanza di autodeterminazione, che offre terreno fertile anche per situazioni di violenza e molestie. Lo strumento che le organizzazioni sindacali stanno utilizzando per affrontarlo è proprio l'azione contrattuale.
Dagli interventi è emerso che: "servono linee guida per contrastare le violenze e le molestie nei luoghi di lavoro, prevedendo informazione, formazione specifica e coinvolgendo rsa e rsu attraverso assemblee dedicate, così come il raddoppiamento dei giorni di congedo retribuito per le donne vittime di violenza ( quest'ultima azione già praticata dalla Cgil)".
Altro ambito di intervento dell’azione sindacale "è come orientare le scelte del decisore politico in termini di strumenti e risorse atti a contrastare le disuguaglianze accresciute da questi anni di pandemia ( ma già prima), che potrebbero essere ulteriormente marcate dalla crisi legata al conflitto in Europa.
"Le linee guida per la realizzazione delle pari opportunità e dell'inclusione lavorativa individuate dall'articolo 47 del decreto 77 pongono, però, una serie di deroghe - sottolineano - in capo alle stazioni appaltanti che rischiano di depotenziare pesantemente o inficiare del tutto l'obiettivo che il PNRR si dà rispetto alle quote di assunzione di donne e giovani".
In conclusione, è emerso dalla conferenza come "la nostra azione sindacale e di contrattazione per la parità di genere e l'eguaglianza economica, e di accesso e di opportunità per le donne, deve diventare pratica 'normale' del nostro agire sindacale. In quest'ottica è importante l'attività di formazione".
sm
Articolo del 24/11/2023
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