Educatori professionali, De Belli: 'Ci troviamo di fronte a un pasticcio che risolveremo presto'
Per qualcuno poteva rappresentare, dopo tanti anni di precariato, il posto fisso, per altri un miglioramento dell’attuale condizione lavorativa. La realtà, per i 23 educatori professionali che nel giugno scorso hanno superato la selezione della Società dei Servizi per ricoprire otto posti (sia a tempo determinato che indeterminato) nei Centri educativi assistenziali regionali, si è presentata ben diversa. Nonostante una laurea e numerose esperienze nel settore, la prospettiva offerta loro era sì di poter lavorare, ma con retribuzioni nettamente più basse rispetto a figure di pari inquadramento come le assistenti sociali, ma anche figure con profili più bassi come le Oss. Seicento euro lordi circa in meno al mese.
Igor De Belli, segretario generale Funzione Pubblica Cgil Valle d'Aosta: "Sulla questione degli educatori professionali ci troviamo di fronte a un pasticcio che come sindacato intendiamo risolvere presto, perché i lavoratori non possono continuare a restare sospesi in un limbo. É chiaro e inequivocabile che lo stesso ente non può fare una disparità di trattamento con figure comparabili, indipendentemente dal contratto di prossimità in cui gli educatori professionali non erano ricompresi. Come sindacato siamo pronti ad adire, se necessario, alle vie legali per tutelare le educatrici. Gli operatori di sostegno si trovano spesso a lavorare con un rapporto numerico più elevato che non si discosta dalla media nazionale. Un disastro in termini di qualità del servizio. Bisognerebbe prendere seriamente in considerazione le criticità che riguardano ormai da anni questa figura professionale e il servizio. È da tempo che chiediamo che la categoria degli educatori professionali, che assiste i ragazzi più deboli, sia presa in considerazione sia in termini di dignità professionale sia di rispetto umano".
Articolo del 08/09/2019
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