Elezione Rettrice UniVda, Flc e Fp: 'Che sia il segnale di un effettivo rilancio dell'Ateneo'
La FLC-CGIL e la FP-CGIL della Valle d’Aosta salutano con soddisfazione l’elezione, per la prima volta, di una donna come Rettrice dell’Università della Valle d’Aosta e si augurano che questo sia un segnale di un effettivo rilancio dell’Ateneo e, più in generale, dell’alta formazione in Valle d’Aosta.
Nei mesi scorsi l’Univda è stata segnata da una gravissima frattura tra l’attuale Rettore (Fabrizio Cassella) e la grande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ateneo. In un momento delicato per la vita dell’università valdostana (in assenza di piano di sviluppo e durante l’esercizio provvisorio che ha caratterizzato l’inizio di quest’anno) il Rettore ha infatti diviso tra loro i lavoratori/le lavoratrici ed ha proposto di sospendere per un tempo indefinito prerogative e poteri dei suoi organi statutari. Con i suoi atti e le sue ripetute dichiarazioni ha creato e continua a riprodurre questa insanabile frattura del rapporto di fiducia con chi lavora in Univda. Il Consiglio dell’Università ha comunque ritenuto opportuno non procedere ad una revoca, oramai a pochi mesi dalla scadenza del mandato, che avrebbe potuto condurre ad un contenzioso giudiziario.
Speriamo che l’elezione di Mariagrazia Monaci a prossima Rettrice possa allora garantire il superamento di questa frattura. Non solo una Rettrice donna, ma soprattutto una Rettrice proveniente dai ruoli dell’Ateneo, che lavora e vive in Valle d’Aosta da più di quindici anni, che è già stata eletta come Direttrice di Dipartimento, che raccoglie ampio consenso e fiducia non solo tra i docenti ma in tutte le componenti dell’Ateneo.
Come organizzazioni sindacali ci auguriamo quindi che il suo mandato possa non solo rappresentare una nuova fase di coesione in Univda (come lei stessa ha sottolineato nelle sue prime dichiarazioni), ma anche un momento di ridefinizione democratica, condivisa e partecipata dei piani di sviluppo dell’università, in grado di garantire quella svolta che già due anni fa, unitariamente come categorie dell’istruzione e della ricerca, chiedevamo per il nostro ateneo regionale.
Articolo del 16/05/2019
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