Filcams Cgil ” Preoccupazione per i lavoratori del settore turistico-ricettivo'
L’emergenza sanitaria Covid-19 non ha perdonato nessuno. Oltre alla preoccupazione per la salute di tutti noi, bisogna fare i conti anche con il lavoro e i soldi che arrivano a singhiozzo ai lavoratori in FIS e in cassaintegrazione. In Valle d’Aosta, regione prettamente a vocazione turistica, con l’avvento della stagione invernale, ci sono ulteriori preoccupazioni. “Questa emergenza sanitaria si è avventata sul mondo intero come uno tsunami. Se quest’estate c’è stato qualche sospiro di sollievo, ora torna lo spettro delle chiusure, come già è successo a marzo. La Filcams Cgil Valle d’Aosta è fortemente preoccupata per il destino dei lavoratori e con l’avvicinarsi della stagione invernale, tra i fulcri dell’economia della nostra regione, il timore è che vengano lasciati indietro tutti i lavoratori che ruotano intorno al turismo: dal commercio agli alberghi, bar e ristoranti. Questa estate, nonostante il flusso turistico sia stato massiccio nelle nostre valli, i più penalizzati sono stati i lavoratori stagionali, spesso non richiamati e lasciati a casa. Gli aiuti della Regione e dello Stato si sono rivelati inefficaci, senza contare i vari cavilli burocratici. Servono misure anti-crisi più rapide e meno pressate dalla burocrazia . I lavoratori non mangiano il prossimo anno, mangiano subito. Non si può continuare a restare arroccati dietro alla tipica frase “ è un’emergenza che ci ha presi alla sprovvista”, non è più accettabile a ottobre. Che si prendano pure tutte le misure necessarie per preservare la salute di tutti noi, ma servono anche strategie puntuali e rapide per sostenere tutti i lavoratori. Sono oltre 5000 i lavoratori del settore turistico -ricettivo per cui sono stati chiesti gli ammortizzatori sociali. E ad oggi non è ancora chiara la situazione di quanti effettivamente abbiamo ricevuto i soldi. Da parte dell’INPS, dallo Stato e dalla Regione spesso si nicchia. E i mesi a venire saranno ancora più duri, dopo le ultime disposizioni ministeriali restrittive. La salute è importante, ma non si può pensare di far finta che il lavoro non esista. Le organizzazioni sindacali hanno necessità di capire quali reali misure strategiche verranno messe in campo. Non si può continuare a vivere di incertezze.
Articolo del 21/10/2020
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