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Finanziaria, Patronati, Tagli - L'incontro delle Segreterie Regionali con i Parlamentari Valdostani


 "È importante per noi avere un momento di confronto anche con i Parlamentari valdostani e spero che incontri come questo si possano ripetere più spesso in futuro" così Domenico Falcomatà, segretario regionale della Cgil è intervenuto questo pomeriggio, alla sede della Cisl della Valle d'Aosta, all'incontro organizzato dalle Organizzazzioni Sindacali  Valdostane con i Parlamentari Rudy Marguerettaz e Albert Lanièce.

Tanti i punti affrontati, dalla legge di stabilità del Governo Renzi, alla finanziaria Regionale, dalla legge delega al lavoro fino al taglio ai fondi dei patronati. Erano presenti, infatti, anche i direttori dei patronati valdostani e per l'Inca-Cgil Sara Desandré.

"Nonostante gli annunci, le misure previste dalla legge di stabilità non faranno ripartire gli investimenti e non c'è sotegno alla crescita- continua Falcomatà - anzi ci troveremo nella situazione opposta, con una maggiore depressione dell'economia e rischi ancora più forti per i già precari posti di lavoro. I sindacati si stanno muovendo in questi mesi per far sentire forte e chiara la voce dei lavoratori, dai pensionati, agli insegnanti, dai dipendenti pubblici ai tanti precari e giovani. È un appello affinchè si ascolti con più serietà il mondo del lavoro e le proposte per un vero cambiamento del Paese. Le politiche di austerità e rigore, i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti iniqui delle tasse alimentano ancora la spirale recessiva della nostra economia. Solo con un'inversione della politica economica del Governo si potrà realmente uscire da una situazione economica che continua ad essere disastrosa." 

Il segretario della Cgil Regionale ha sottolineato inoltre come ci sia un forte bisogno di una manovra espansiva che "possa liberare investimenti, a partire dal settore pubblico".

Le OO.SS. hanno poi consegnato ai parlamentari i documenti presentati dalle segreterie nazionali al governo, compresa la petizione per evitare il taglio ai fondi dei patronati.

"La questione dei patronati è molto delicata e grave - conclude il segretario della Cgil Valdostana - non è una questione di difesa corporativa, ma, se il governo non ritira questo provvedimento, si assumerà la grave responsabilità di far venir meno un servizio fondamentale per i cittadini, soprattutto quelli delle fasce più sensibili. Si parla di un taglio di 150 milioni  e se venisse attuato ci sarebbe il rischio di una riduzione di organico di 7.000 unità, senza parlare dei servizi gratuiti che i patronati offrono, che vanno a sopperire alle carenze dello Stato. Inoltre bisogna tenere conto che i fondi previsti per i patronati non sono pubblici ma derivano dai contributi dei lavoratori".

Dal canto loro i Parlamentari hanno espresso apprezzamento per l'incontro, vicinanza per la battaglia sui patronati per la quale si sono detti disponibili ad intervenire nelle commissioni competenti e hanno dato il loro supporto alla "Giornata della Tutela" che si terrà il 15 novembre.

"Tutte le osservazioni che sono state fatte questa sera sono pienamente condivisibili - ha detto l'On. Rudy Marguerettaz - il problema di questa legge di stabilità è lo stesso che ci stiamo trascinando dal governo Monti, l'Italia continua a contrattare con l'Europa un anno in più per il pareggio di bilancio, lo 0,1% del rapporto deficit/pil....Questo semestre di Presidenza Italiana non mi sembra stia portando dei risultati, se non quello di avere eletto l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell'Unione".

Per quanto riguarda la legge di stabilità Marguerettaz è chiaro "il problema di questa finanziaria non è il costo del lavoro e nemmeno il costo del denaro, ma fare ripartire la domanda, questa dovrebbe essere la vera anima della legge di stabilità".

Di un bicameralismo perfetto, difatto già finito, ha parlato invece il Sen. Albet Lanièce 

"Difatto il bicameralismo perfetto oggi non c'è già più, sono state poste troppe fiducie, anche dal Governo Renzi, sulla finanziaria, se finisce come quella dell'anno scorso, non ci sarà la possibilità d'intervenire in maniera incisiva perchè c'è il rischio che ci ritroveremo a votare ennesime fiducie su maxi emendamenti".

Parla di smantellamento del regionalismo Lanièce, e vede il suo inizio con il "bonus bebè" un'operazione che "era di competenza delle Regioni, dei territori. Nel 2001 la devoluzione ci ha permesso di agire in maniera capillare sul territorio, dalle politiche per l'infanzia a quelle per gli anziani, lo Stato facendo così, si sostituisce alle regioni portando il paese alla ricentralizzazione dell'amministrazione".

"C'è bisogno che il lavoro riparta - ha concluso Lanièce - e per quanto riguarda i patronati, che conosco molto bene e che sono un servizio importante per il territorio, il percorso parlamentare della legge permetterà di porre tutta una serie di questioni nelle commissioni competenti e in aula".

g.p.

 

Articolo del 07/11/2014

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