Fiom Cgil Valle d'Aosta: 'La voce dei metalmeccanici deve tornare a farsi sentire'
Giovedì 2 maggio a Roma si è svolto dopo tanti anni un Attivo Unitario dei metalmeccanici a cui hanno partecipato i tre segretari nazionali Re David, Bentivogli e Palombella.
Nell'incontro che ha avuto luogo nella Capitale si è voluto evidenziare da parte dei segretari nazionali di categoria le motivazioni che hanno portato alla decisione unitaria di proclamare lo sciopero con relative manifestazioni, le quali saranno precedute dalle assemblee nei luoghi di lavoro.
Tale decisione è dettata da un lato dai provvedimenti del governo relativi al lavoro dall'altra dalla situazione generale delle fabbriche metalmeccaniche.
Provvedimenti come il reddito di cittadinanza e Quota Cento al di là dell' ”euforia” iniziale si sono rilevati dei palliativi senza dare soluzioni efficaci su povertà e pensioni.
La questione del meridione non si può ridurre ad un mero sussidio statale, ma bisognerebbe avere idee su come incentivare gli investimenti e aumentare le infrastrutture.
La legge Fornero, rivelatasi poi un'operazione di cassa, ha provocato un allungamento eccessivo della vita lavorativa, soprattutto per i lavoratori occupati in mansioni usuranti.
La sicurezza nei luoghi di lavoro
È di questi giorni il dato di 3 morti al giorno sul lavoro. Non viene affrontato con la giusta attenzione dal governo come se fosse diventato un semplice dato di fatto.
Il governo, a parole ma non nei fatti, tiene in considerazione i Sindacati, come del resto anche i governi precedenti. Le convocazioni, che riguardano quasi unicamente i Confederali e non le Organizzazioni di categoria, non hanno una valenza propositiva ma sono semplici passerelle.
La seconda motivazione dello sciopero è incentrata su come le aziende metalmeccaniche intendono superare la crisi che ormai da un decennio attanaglia il settore. Le ore di Cassa integrazione sono in aumento al contrario della produzione, sia nella grande industria che nell'artigianato. Spesso le aziende non hanno dei piani di sviluppo che possano cambiare la situazione.
Il lavoro diventa sempre più povero e sempre più precario. Quest'ultimo aspetto non è migliorato come, invece, pensava il governo varando il Decreto Dignità.
Quale sarà l'impatto che avrà Industria 4.0 sui diritti e le condizioni di lavoro dei lavoratori?
Vi sono questioni nazionali come FCA e l'Ilva di Taranto la cui ripartenza produttiva sembra ancora lontana, mentre rimangono irrisolte problematiche quali i diritti e la sicurezza dei lavoratori. Il tutto senza dimenticare che a novembre ci sarà il rinnovo contrattuale, in cui si dovrà riaprire questioni legate al salario diretto, il Welfare e la modifica degli inquadramenti.
In questa occasione la Segretaria della Fiom Re David ha voluto sottolineare la questione sempre più evidente legata ad un “nuovo fascismo” che sta proliferando in Italia con fatti di puro razzismo e di violenza che il governo non vuole o non è in grado di contrastare. Ormai è sempre più lotta fra poveri. Il contrasto al diverso, la questione immigrazione fanno sì che i cittadini perdano la consapevolezza dei veri problemi di questo Paese.
L'invito pertanto è quello di partecipare massicciamente alle tre manifestazioni che si terranno a Milano, Firenze e Napoli in modo che la voce dei metalmeccanici torni a farsi sentire.
Articolo del 03/05/2019
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