Flc Vda: 'Stupiti che proprio ora le preoccupazioni dell'assessora riguardino il francese'
Flc Valle d'Aosta scopre con rammarico e con notevole disappunto, che, nel comunicato stampa della Sovrintendenza agli Studi, dopo l’elencazione dei risultati del monitoraggio sulle attività DAD per far fronte alla chiusura delle scuole, ci si preoccupi di sottolineare la possibilità di accedere, sul sito Webécole, a risorse “per l’insegnamento del e in francese” per sostenere docenti, genitori e alunni a effettuare attività in lingua. Inoltre, si legge, sempre nel comunicato, che da lunedì 16 marzo è disponibile un link per la simulazione on line delle prove linguistiche regionali di francese per le classi terze del primo ciclo e seconde del secondo ciclo. Ora, ci si chiede se chi ha voluto sottolineare questa possibilità sul sito della scuola valdostana si sia reso conto del disagio che insegnanti, genitori e alunni devono affrontare e che la preoccupazione che gli studenti possano perdere la competenza in questa lingua è l’ultimo dei pensieri.
In questo momento la priorità è di mantenere un minimo di continuità didattica e soprattutto di relazioni sociali, in particolare con i bambini della scuola dell’infanzia e primaria e, tra mille difficoltà, gli insegnanti stanno dimostrando, come si evince anche dal monitoraggio citato nel comunicato, di riuscire ad affrontare egregiamente questa situazione di emergenza. Ci si chiede perché questa sottolineatura non sia stata fatta per la lingua inglese o per la matematica o le scienze. Si legge su webécole che queste risorse servono per mantenere negli studenti il livello acquisito: ma perché? Questo non vale anche per le altre discipline e lingue, soprattutto per i bambini della primaria? Perché un supporto solo in francese? Non si discute sicuramente sulla possibilità offerta, che, però, dovrebbe essere bilanciata con altre offerte formative, si discute sulla sottolineatura puramente ideologica di un’assessora che ha dimostrato superficialità nell’affrontare l’emergenza e che continua a non comprendere evidentemente la situazione di disagio, che devono affrontare le famiglie, gli insegnanti e gli insegnanti con figli piccoli da seguire insieme ai loro alunni.
Ci lascia, inoltre, perplessi che, tra tutti i problemi da affrontare, l’assessora sia preoccupata delle prove regionali di francese, quando, invece, sarebbe, forse più opportuno pensare che, per quest’anno scolastico, si possa anche soprassedere, come si sta pensando di fare per le prove Invalsi per il quinto anno della secondaria di secondo grado. Ripetiamo che è lodevole lo sforzo della Sovrintendenza agli Studi di supportare docenti e famiglie con proposte di attività didattiche, ma queste non si dovrebbero limitare al francese e se vi sono risorse di altre discipline (come ci sono sempre state) bisognerebbe dare evidenza anche a quelle. Inoltre sottolineiamo che questo va ulteriormente a generare quell’ampliamento della forbice tra le famiglie con competenze culturali e quelle che ne sono carenti o che non sono in grado di affiancare i figli nell’apprendimento di una lingua straniera, quale, di fatto (anche se non per Statuto), il francese è per la maggior parte degli studenti valdostani. Infine, auspichiamo che tali risorse e soprattutto le esercitazioni delle prove standardizzate non si trasformino in un obbligo di utilizzo per gli insegnanti di francese delle scuole del primo e secondo ciclo di istruzione, ricordando all’assessora di non ripetere fughe in avanti rischiando di ledere il diritto costituzionale alla libertà di insegnamento. Si chiede, in questo momento, a certa politica già in campagna elettorale, di non appesantire ulteriormente un lavoro, che gli insegnanti insieme ai loro Dirigenti hanno dimostrato di sapere affrontare anche senza guida “dall’alto”, di seguire, invece, gli sviluppi sull’intero territorio nazionale e garantire, come è stato fatto finora, un appropriato supporto informatico.
Articolo del 16/03/2020
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