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II° Congresso Regionale della Filctem, Filingeri 'il Settore sta Tenendo'


Più di 232.000 iscritti, una tradizione unitaria storicamente consolidata nella Filcem e nella Filtea, 31 contratti nazionali che si rivolgono ad una platea di oltre 1.600.000 lavoratrici e lavoratori, un'organizzazione “a rete” su tutto il territorio nazionale che si articola nelle sue 21 sedi regionali, 131 territoriali, con migliaia di Comitati degli iscritti, RSU e RLS in quasi tutte le imprese.

La Filctem-Cgil opera in importanti comparti dell'industria e dell'artigianato (chimico-farmaceutico, tessile- abbigliamento e calzaturiero, gomma plastica, vetro, concia e pelli, ceramica e piastrelle, occhiali, lavanderie industriali, lampade e display), dell'energia (petrolio, trasporto gas, miniere) e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica (elettricità, acqua, gas).

Sono questi alcuni dati della Fictem, che in Valle d'Aosta ha tenuto il suo congresso regionale il 12 marzo scorso.

"E' stato fatto un lavoro certosino su tutto il nostro comparto regionale - ha detto il Segretario Generale della Filctem Valdostana Mauro Filingeri - abbiamo creato le RSU là dove era possibile e mancava la rappresentanza, e da quando operiamo sul territorio valdostano siamo cresciuti, arrivando a 200 iscritti in crescita".

La crisi che sta colpendo il settore produttivo del paese non ha mancato di interessare anche i lavoratori che la categoria segue anche se "a differenza di altri comparti, noi in Valle d'Aosta, stiamo tenendo - continua Filingeri - possimo dire di essere in controtendenza rispetto ad altri settori, per fare un esempio, la Terna, spostando la sede a Pont Saint Martin è riuscita a creare nuova occupazione".

Anche la Cva è un'azienda interessata dalla Categoria che come Terna è sana, con un fatturato forte e che sta creando occupazione sul territorio valdostano e non solo; per non dimenticare la ITW che, a differenza di molte altre aziende, ha spostato la produzione dalla Polonia in Italia e sta assumendo.

Non è comunque tutto un bilancio positivo, infatti " abbiamo comunque qualche azienda con problemi, come la Rivoira che ha patito in questi anni - evidenzia il Segretario Generale della Filctem - in questo caso stiamo lavorando per evitare dei tagli drastici sui lavoratori e aiutarla a non dismettere impianti. Altro tasto dolente è la gomma plastica, dove nel giro di tre anni la Lampoplast ha dovuto chiudere e la Eltek che continua a diminuire dipendenti con una mobilità aperta".

L’impegno della Cgil, in Italia e in Europa, è di promuovere una vera e propria politica industriale integrata nei confronti del Governo e delle imprese su innovazione di processo e di prodotto, per puntare su maggiore efficienza energetica, tutela ambientale, eccellenza qualitativa del “made in Italy”, tracciabilità, ricerca, formazione e integrazione di filiere "elementi, questi, tutti indispensabili per affermarsi nella competizione internazionale, valorizzare e difendere il lavoro, l'occupazione, il merito, la professionalità. Per sostenere questa sfida i numeri ci sono tutti".

Per quanto riguarda il Contratto Nazionale "La Filctem-Cgil in questi anni ha dimostrato e praticato la semplificazione organizzativa e contrattuale ed ha sperimentato sul campo i rischi sempre insiti, anche per alcuni atteggiamenti non condivisibili delle imprese e delle loro associazioni, di rendere irrilevante l'impianto del contratto nazionale e, in taluni casi, di ridurre e/o annullare la contrattazione. In questo senso può dare, da grande sindacato dell'industria, un contributo rilevante al dibattito. La peculiarità, e per certi versi la forza, è nel fatto che mette insieme, nella stessa categoria, la produzione e la trasformazione di prodotti, il sistema manifatturiero e le reti di distribuzione. Ciascuno di questi campi inerisce a mercati sostanzialmente omogenei, posti in filiera, con forti affinità sui versanti del processo produttivo e delle prestazioni lavorative.Dopo gli ultimi accorpamenti contrattuali, resi ancor più necessari anche dai processi di liberalizzazione e di regolazione nel mercato, che hanno prodotto l’unicità del CCNL per i lavoratori e lavoratrici indipendentemente se l'impresa è di proprietà pubblica o privata, il processo si è arrestato nonostante l'esplicita e reiterata richiesta delle organizzazioni sindacali di categoria di proseguire verso ulteriori accorpamenti. La responsabilità principale è delle imprese e delle loro associazioni incapaci di trovare le necessarie convergenze tra loro se non quelle orientate “al massimo ribasso dei trattamenti contrattuali”, che hanno impedito anche la fusione dei fondi di previdenza complementare e sanitari con gli ovvi vantaggi per le lavoratrici ed i lavoratori".

"Lo scenario che la Filctem-Cgil ha di fronte è chiaro e la sfida del cambiamento va raccolta - conclude Filingeri - l'industria italiana della chimica, del tessile, dell'energia, delle manifatture opera ormai in un regime di contesa permanente per conquistare e/o consolidare quote di mercato e posizioni competitive. Crediamo che sia ancora oggi necessario e possibile un patto per la crescita e lo sviluppo che nasca da un atto forte come la moratoria, per un periodo significativo, di licenziamenti e dismissioni come contributo alla stabilità sociale ed economica del paese"




Articolo del 17/03/2014

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