Il 730 Precompilato e i Ritardi nei Conguagli
															 
															
															
															
															
                                                                        
                                                                Il 730/2015 precompilato , che avrebbe dovuto "semplificare" gli adempimenti fiscali sia a carico dei 
cittadini che degli intermediari, sin dall'inizio della campagna fiscale ha causato rallentamenti e 
difficoltà nello svolgimento dell'attività dei CAAF. 
La messa a disposizione delle dichiarazioni precompilate 
Le richieste, in formato elettronico, sono state trasmesse su richiesta dell'Agenzia in files di piccole 
dimensioni, impegnando i tecnici a predisporre, inviare e ricevere i files verificando eventuali scarti o 
richieste di ritrasmissione delle forniture. 
Solo a partire dal 15 aprile è stato possibile ricevere i primi 730 precompilati e l'invio delle richieste 
all'Agenzia è proseguito sino al 20 di luglio. 
730 precompilato, dati a confronto, difformità e omissioni 
Fintanto che l'Agenzia non ha reso disponibile la dichiarazione precompilata non è stato possibile 
concludere e consegnare il 730 definitivo, questo perchè nel prospetto di liquidazione era necessario indicare la presenza/assenza del precompilato, la variazione o meno dei dati in esso contenuti. 
Nel 730 precompilato l’Agenzia delle entrate ha utilizzato le informazioni disponibili in Anagrafe 
tributaria e i dati trasmessi da parte di soggetti terzi. 
Ad esempio: i redditi di lavoro dipendente e/o pensione e/o redditi diversi (CU 2015), gli interessi 
bancari di mutui ipotecari, i premi di assicurazioni vita/infortuni/morte/invalidità permanente, i 
contributi previdenziali obbligatori o volontari, i contributi versati per colf/badanti, i contributi di 
previdenza complementare. 
Il confronto dei dati contenuti nel 730 elaborato dal CAAF con il 730 precompilato Agenzia ha 
impegnato gli operatori fiscali che hanno effettuato un controllo di merito dei dati esposti, 
successivamente all'elaborazione della dichiarazione. 
Ogni dato discordante ha richiesto il controllo della documentazione esibita dal contribuente, la verifica della spettanza delle detrazioni o deduzioni (ad esempio in caso di rideterminazione della percentuale per gli interessi di mutui ipotecari) con tempi di lavorazione supplementari della pratica. 
Per questi motivi è possibile che in alcuni casi il 730 sia stato inviato all'Agenzia entrate anche un mese dopo la data di elaborazione, per cui il 730/4 che il sostituto deve prelevare dal sito del Ministero per effettuare i conguagli in busta paga non è stato reso disponibile in tempo utile per effettuare i rimborsi 
già nel mese di luglio. 
Il CAAF Cgil ha comunque inviato quasi il 90% delle dichiarazioni fatte entro il 7 luglio; tutti coloro 
che avevano come sostituto d'imposta l'Inps o il Ministero del Tesoro sono stati inviati entro il 30 giugno 
2015. 
Ovviamente da questi invii sono stati esclusi tutti i 730 che presentavano discordanze rispetto ai dati forniti dall'Agenzia entrate nel 730 precompilato. Di conseguenza gli operatori sono stati obbligati a ricontrollare i 730 “discordanti” prima dell'invio al Ministero, anche se nella stragrande maggioranza dei casi erano corretti i dati in nostro possesso e sbagliati quelli presenti nel precompilato (in particolare i 
giorni di lavoro dipendente assenti nel precompilato e gli interessi passivi dei mutui). 
Va ricordato che comunque tutti i 730 sono stati inviati entro i termini di legge (23 luglio) e pertanto le aziende possono/debbono erogare i conguagli Irpef nel mese di Agosto.   
																Articolo del 02/09/2015 
															
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