Il “caro energia” incombe anche sulla Valle d’Aosta
Aziende costrette a ridurre la produzione e, in qualche caso a ricorrere agli ammortizzatori sociali, per fronteggiare il caro energia. Dalle ceramiche al vetro, passando per gomma e plastica, arrivando poi alla metallurgia. In Italia a fare i conti con l’aumento dei prezzi (l’energia elettrica sale in media del 138% e il gas del 228%) le imprese impegnate in un settore che, secondo una prima stima interessa più di 200mila lavoratori a livello nazionale.
In Valle d'Aosta il colosso idroelettrico C.V.A.
Sulla questione del “caro energia” non si fa attendere il commento della FILCTEM Cgil Valle d’Aosta. Sottolinea JeanNoë Albert, segretario generale FILCTEM Valle d’Aosta: “Ci troviamo davanti a uno scenario che non ci sorprende e che più volte avevamo annunciato, soprattutto a livello nazionale. L’unica sorpresa è lo stupore generale . Da una parte assistiamo a una richiesta delle fonti energetiche, con il conseguente aumento dei costi, dall’altra vediamo gli effetti della costante e ideologica opposizione all’estrazione del gas, che per l’Italia potrebbe essere la soluzione per affrontare la transizione energetica, considerando che le fonti rinnovabili coprono solo il 38% del bisogno energetico nazionale. Oggi, invece di estrarre il gas sul nostro territorio a 5 centesimi al metro cubo, lo importiamo dalla Russia a 55 centesimi. Il nostro sindacato già mesi fa ha lanciato un appello al Governo nazionale. Serve un intervento delle istituzioni governative per porre immediatamente fine alle speculazioni finanziarie in atto nel mercato di scambio Ets (Emission trading system) sulle quote di emissioni di CO2, quote che insieme al rincaro del costo del gas metano rappresentano un aumento spropositato dei costi di gestione delle imprese e un pesante e difficilmente sostenibile rincaro dei costi energetici”. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta e in particolare il colosso idroelettrico valdostano Cva, dice il segretario della Filctem: “ Chi pensa che essendoci Cva la Valle D’Aosta potrebbe avere più autonomia dal punto di vista energetico e non vedere lievitare i prezzi, rispondiamo che non è propriamente così. Senza voler fare gli avvocati difensori, è giusto chiarire che ci sono delle regole europee sull’equa concorrenza, a cui giustamente si deve attenere anche Cva. Normale che al sindacato verrebbe da dire energia gratis per tutti, ma è altresì chiaro che ci sono delle regole del mercato, a cui Cva non si può sottrarre. Come sindacato monitoriamo da sempre Cva, una società in crescita e che da sempre ha investito sul green. Non ci discostiamo dal nostro nazionale per quanto concerne l’appello rivolto al Governo nazionale, perché inevitabilmente certe decisioni toccano anche la nostra regione”.
Al via con le rimodulazioni dei turni di lavoro alla Cogne Acciai Speciali
In Valle d’Aosta il segnale di questo incremento dei costi energetici arriva dalla Cogne Acciai Speciali che ha predisposto un aumento dei turni nei giorni festivi proprio per cercare di contenere i costi di produzione. In merito alla recente decisione della Cogne Acciai Speciali che riguarda la rimodulazione dei turni di lavoro, dice Fabrizio Graziola segretario generale Fiom: “Se da un lato comprendiamo le ragioni economiche dell’azienda, dall’altra c’è la preoccupazione per i 250 lavoratori, che saranno costretti (da metà gennaio) a lavorare tutti i week-end per 22 settimane consecutive. E se da una parte è vero che non indietreggiamo davanti al lavoro e altresì allarmante che non si tenga conto del fatto che i lavoratori hanno bisogno di tempo libero da dedicare a se stessi e alle loro famiglie. Non vogliamo fare melina, ma le nostre battaglie riguardano anche le tutele del singolo lavoratore. Non si può pensare di ridurre sempre tutto a una mera questione economica, anche perché nel 2021 la Cogne Acciai Speciali ha chiuso con un utile tra i migliori da quando la proprietà è passata alla famiglia Marzorati”.
Articolo del 20/01/2022
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