Il decreto su Voucher e Appalti è legge - Un grande risultato che restituisce dignità al lavoro
Dopo il via libera della Camera dei Deputati il 6 aprile scorso, ieri sera con 140 sì, 49 no e 31 astenuti il Senato ha approvato il Decreto che abolisce i Voucher e ripristina la responsabilità in solido del committente negli appalti. La conversione in legge è approdata al Senato senza modifiche al testo proposto dal Governo. Il Decreto diventa quindi legge dello stato.
Sarà compito ora della suprema Corte di Cassazione, dopo aver sentito la Cgil, valutare se ci sono le condizioni per annullare il referendum del 28 maggio.
Una vittoria della Cgil e di tutto il mondo del lavoro, per la quale sono state raccolte milioni di firme per restituire dignità al lavoro nel nostro Paese. Una vittoria che arriva dopo due anni di mobilitazione della Cgil e che non ferma la battaglia dei diritti perché cancellare i voucher e ristabilire la responsabilità solidale negli appalti è stato un primo, importante passo, ma non ci basta. Ora infatti la campagna prosegue con la Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta legge di iniziativa popolare che inizierà ad essere discussa in Parlamento.
"Il voto di ieri è un risultato storico, la Cgil ha vinto una sfida che ha visto la partecipazione di milioni di lavoratori, giovani, disoccupati e pensionati - sottolinea il Segretario della Cgil Valle d'Aosta Domenico Falcomatà - ringraziamo le migliaia di persone che, anche nella nostra Regione, hanno condiviso e sostenuto questa battaglia di giustizia sociale".
Ora non ci si deve fermare ed è necessario andare avanti con la mobilitazione. Sono tante le iniziative che ci aspettano fin dai prossimi giorni, come ha ricordato ieri a Roma il Segretario Generale Susanna Camusso durante il presidio in attesa del voto del Senato "Abbiamo già in calendario importanti appuntamenti, dal 25 aprile al Primo Maggio, che celebreremo a Portella della Ginestra per ricordare la strage di 70 anni fa. E poi ancora il 6 maggio, quando scenderemo in piazza a Roma con una manifestazione nazionale per rilanciare la nostra sfida per i diritti che non si concluderà finché la Carta universale non sarà legge, cioè fino a quando non avremo riscritto il diritto del lavoro in questo Paese”.
Articolo del 20/04/2017
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