Il monito dello Spi Cgil Valle d'Aosta: “Cari anziani, siamo al vostro fianco”
Dopo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che prevede importanti indicazioni riguardanti il contrasto e il contenimento sul territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, viene raccomandato a tutti di evitare abbracci e strette di mano, di mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, di lavarsi spesso le mani e chi ha febbre dovrà stare a casa anche se non è stato in zone a rischio. Le misure del DPCM riguardano l’intero Paese, per 30 giorni fino al 3 aprile, ma sono da rivalutare ogni due settimane. Gli anziani, perché più fragili, e quelli con patologie pregresse, sono potenzialmente i soggetti più a rischio ed è anche per questo che tra le misure d’informazione e prevenzione, alcune sono rivolte in modo particolare a loro. Si raccomanda di restare a casa, di limitare le uscite, di ridurre i contatti privati e pubblici, di evitare luoghi affollati e, dove questo non è possibile,di mantenere le distanze di sicurezza interpersonale. Occorre però impedire che tutto ciò si trasformi in una sorta di isolamento. La solitudine, la mancanza di relazioni sociali possono produrre altre situazioni da scongiurare come la paura e la depressione. Per questo il sindacato dei pensionati valdostani della Cgil, sulla scia dello Spi nazionale, lancia un appello e invita tutti a rimanere in contatto con gli altri attraverso il telefono, l'utilizzo dei social, muovendosi, passeggiando su percorsi che non prevedano contatti con tante persone, leggere dei buoni libri, ecc..
È un dovere di tutti proteggersi e proteggere gli altri
“Proteggere se stessi e gli altri deve essere ritenuta la conditio sine qua non, soprattutto se si è anziani, quindi più fragili e a rischio” afferma Domenico Falcomatà, segretario generale Spi Cgil Valle d'Aosta, che prosegue: “Proprio per questo invitiamo tutti ad avere un comportamento responsabile e consapevole. Ciascuno deve fare la propria parte per limitare i contagi, e possiamo riuscirci solo se lo faremo tutti insieme, nessuno escluso. Queste importanti, necessarie e semplici misure non possono farci trascurare quanto siano fondamentali le relazioni. È bene pensare agli anziani con particolare attenzione, non tutti autosufficienti, spesso ricoverati nelle strutture residenziali e che non possono ricevere con la stessa frequenza le visite dei loro familiari. Fare in modo di alleviare la loro solitudine, ad esempio telefonando e invitando i propri cari a fare altrettanto. Bisogna evitare che il restare a casa rivolto ai nostri cari, specie se anziani, si trasformi in una forma di isolamento, occorre cercare, sempre mantenendo comportamenti prudenti, di trovare nuovi modi per entrare in contatto con loro e non lasciarli soli. In questa battaglia senza precedenti contro il coronavirus, abbiamo il dovere di sconfiggerne un altro: quello della solitudine, riscoprendo il valore della solidarietà e della generosità, di cui siamo capaci tutti insieme; principio fondamentale del nostro essere sindacato dei pensionati" conclude Falcomatà.
La situazione in Valle d'Aosta
La Valle d'Aosta sta cominciando ad avere numeri preoccupanti per quanto concerne i casi di contagi, anche se non ancora a livelli della Lombardia o dell'Emilia Romagna. Si parla comunque di emergenza anche nella nostra regione, purtroppo. “Il nostro sistema sanitario regionale è messo a dura prova, e la circostanza conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, la necessità di maggiori investimenti nel sistema sanitario pubblico, in prima linea ad affrontare ogni tipo di emergenza (come stiamo sostenendo da molti anni). Ben venga la lodevole iniziativa della raccolta fondi da parte dei cittadini a favore dell'ospedale per il potenziamento del reparto di terapia intensiva. Ma ci chiediamo, chi ci ha fatto arrivare a questo punto, quando vi erano invece le risorse finanziarie? La risposta è semplice. Coloro che negli anni hanno fatto tagli drastici alla nostra sanità. Detto questo, cogliamo l'occasione per ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e altre figure presenti nelle strutture sanitarie che a rischio della propria salute presidiano, a volte con turni gravosi, pesanti e senza sufficienti dispositivi di protezione”. “Una volta superata questa situazione di emergenza saremo chiamati tutti: politici, economisti, sociologi, sanitari pubblici e privati, parti sociali, società civile a fare una necessaria e seria riflessione per una forte azione di rilancio e di sostenibilità del nostro servizio sanitario nazionale pubblico universalistico”, sottolinea il segretario dei pensionati valdostani.
Ufficio Spi Valle d'Aosta chiuso al pubblico
Proprio in ottemperanza al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per precauzione vostra e nostra, si è deciso di chiudere gli uffici dello Spi Cgil Valle d'Aosta, sia per quanto riguarda la sede di Aosta che sui territori. Seguiteci sulle nostre pagine social: facebook spicgilvalledaosta; instagram spiaosta; twitter spicgilaosta; sito web Cgil nella pagina dedicata allo SPI: www.cgil.vda.it/categorie/spi. Scriveteci su whatsapp al 346 8208918. Per qualsiasi necessità siamo comunque raggiungibili ai consueti recapiti telefonici della sede di Aosta (tel. 0165 271620; cell. 345 6897945; e-mail spi@cgil.vda.it).
Articolo del 13/03/2020
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