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In 1.200 in Piazza ad Aosta per Dire No alla 'Buona Scuola' di Renzi


In più di 1.200 tra docenti e studenti si sono riversati questa mattina nelle vie del centro di Aosta per dire no alla riforma della "Buona Scuola" del Governo Renzi.

Alta quindi la partecipazione per una manifestazione che non era scontata, anzi, e la voce del mondo della scuola valdostano è stata forte e chiara, in un corteo che Aosta non vedeva da anni .
 

"Un governo che dice 'sono squadristi o non hanno letto', mi pare un governo che non ha argomenti. Qui c'è il mondo che la scuola la fa, il mondo degli studenti, il mondo degli insegnanti, il mondo del personale tecnico e e delle famiglie. Sarà una minoranza rumorosa del Paese, ma e' quella che costruisce il futuro del Paese" ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, prima che i cortei nelle 7 città italiane facessero sentire la loro voce. Oltre ad Aosta infatti si è manifestato a  Roma, Bari, Catania, Cagliari, Milano e Palermo.

Alla base della protesta c'è l'urgenza di assumere il personale precario, che da anni garantisce il regolare funzionamento della scuola, su tutti i posti vacanti, ma anche la necessità di richiamare l’attenzione del Parlamento e di tutto il paese al grave rischio che si correrebbe approvando il ddl del governo così com’è o lasciando addirittura, ipotesi ancor più nefasta, che si andasse verso il decreto d’urgenza su tutte le materie contenute.
 

"Grande successo per la manifestazione di oggi e non solo a livello locale - ha detto Katya Foletto, segretario generale della Flc Cgil della Valle d'Aosta - adesso aspettiamo una risposta dal governo. Questa è la prima importante mobilitazione alla quale seguiranno altre azioni contro questo provvedimento, il mondo della scuola ha dato oggi una risposta forte alle scelte sbagliate fatte fino ad oggi".
 

Non è mancato l'appello ai parlamentari valdostani per non dare il voto favorevole al ddl e alla Regione di difendere le prerogative dell'autonomia scolastica valdostana.
 

“In piazza c'è il mondo che fa la scuola: c'è il mondo degli studenti, degli insegnanti, del personale tecnico e delle famiglie. Sarà una minoranza rumorosa del Paese, ma è quella che costruisce il futuro – ha detto a Roma il Segretario Generale della Cgil - con la riforma del governo Renzi la scuola sarà solo per chi ha una condizione agiata, mentre il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione. Il governo non sta facendo alcuna elargizione, si tratta di un atto dovuto a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea”.
 

“Ora vedremo gli effetti di questa protesta. Se sarà necessario troveremo altre modalità per continuare la nostra lotta - ha concluso Camusso - questa è l'arroganza di chi non ha argomenti. Oggi è stato realizzato uno dei più grandi scioperi della scuola che si ricordi”.




Articolo del 05/05/2015

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