In Lotta per il Futuro - Mobilitazione Nazionale dei Lavoratori delle Costruzioni
Al sesto anno consecutivo di crisi del settore delle costruzioni appare ormai evidente che le ricette messe in atto finora per contrastarla siano state fallimentari. Le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro.
Anche quest'anno, nonostante i dati, confermino un ulteriore calo del 10% degli occupati arrivando a circa 800.000 posti di lavoro bruciati dall'inizio della crisi, nei provvedimenti adottati dal Governo Renzi non si avverte un radicale cambiamento di quelle politiche e i timidi segnali positivi restano largamente insufficienti a dare risposte adeguate ai lavoratori del settore e ad un Paese che avrebbe quanto mai bisogno di un imponente piano di interventi di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio e in infrastrutture strategiche.
Per queste ragioni i lavoratori del settore delle costruzioni chiedono con forza risposte concrete, capaci davvero di rilanciare la buona occupazione e di rispondere ai bisogni del paese.
Restano tanti i problemi ancora irrisolti sul tavolo, dagli investimenti pubblici dove il volume si è ridotto del 47% dal 2008 ad oggi e le risorse individuate nello "Sblocca Italia" per gli interventi di edilizia scolastica, messa in sicurezza del territorio e infrastrutture sono insufficienti e le tempistiche di spesa (meno di 500 mln entro 2015) assolutamente inadeguate, alle politiche industriali dove degli incentivi per le ristrutturazioni per il 2015 non sono sufficienti ad avviare un vero e organico programma di adeguamento del patrimonio edilizio e ad accompagnare un processo di riorganizzazione produttiva delle imprese edili e di innovazione di prodotto.
O ancora gli appalti e la regolazione del mercato, campo nel quale la situazione di inefficienza delle attuali normative è evidente ogni giorno di più.
Per quanto riguarda i lavoratori, la gravità della crisi e l'insufficienza della strumentazione esistente, rendono la situazione drammatica esponendoli alla perdita di qualsiasi tutela. Per quanto riguarda le pensioni occorre modificare la riforma Fornero, che ha prodotto un impatto devastante sul settore delle costruzioni. Sulle impalcature fino a 67 anni non si vive e la discontinuità produttiva che si traduce in pensioni da fame va compensata con adeguate coperture. L'intervento prefigurato sul Tfr si traduce in una penalizzazione fiscale delle forme di previdenza integrativa, e va respinto, perché rappresenta un ulteriore attacco al futuro previdenziale dei lavoratori.
Per questo il 27 Novembre si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale del settore delle costruzioni, promossa da Fillea,Filca, Feneal e Savt con manifestazioni e presidi in tutte le regioni.
Per la Valle d'Aosta si terrà un presidio in Place des Franchises ad Aosta dalle 9:00 alle 12:00
Articolo del 20/11/2014
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