'Io lavoratore Tim con la paura di portare a casa il virus'
“L'azienda fa di tutto dal punto di vista dei DPI (dispositivi di protezione individuali), ma non è tanto la paura di contrarre il virus, quanto quella di portarlo a casa, in famiglia”. A parlare è Donato Timpani, rsu Slc Cgil Valle d'Aosta in una delle maggiori compagnie di telecomunicazioni, Tim. L'azienda che fino a vent'anni fa poteva vantare oltre duecento dipendenti, ora ne conta una cinquantina. Entra nel dettaglio Timpani: “ Dei cinquanta dipendenti, 30 sono in smart working , il restante 20, costituito prevalentemente da tecnici, opera sul territorio, spesso nelle case degli utenti”. L'rsu della Slc spiega la prassi messa in piedi dall'azienda in questo momento di emergenza sanitaria: “È stato stabilito dall'azienda che venisse compilato da parte degli utenti un questionario. Noi facciamo presente che entriamo in casa con i dpi e, dall'altra parte, l'utente dichiara di non essere positivo. Noi dobbiamo garantire la connettività, in questo periodo ancora di più. Non nego che comunque ci siano molte difficoltà, una fra tutte è quella di non avere la garanzia al cento per cento di non entrare in contatto con il virus”. Timpani fa un esempio lampante: “Non è successo in Valle d'Aosta, ma in altre regioni del nord- Italia sì. I colleghi sono andati a effettuare un servizio in un'abitazione e l'utente, dopo averli ringraziati perché “è impossibile in questo periodo restare senza telefono, oltre tutto sono positivo e non posso uscire”. Ecco questo è un chiaro esempio del fatto che non si possa avere la sicurezza al cento per cento di non entrare in contatto con il virus, perché molto dipende dalla veridicità delle dichiarazioni, che fanno gli utenti, e dall'onestà. Andiamo anche nelle strutture ospedaliere, ma naturalmente in quel caso i dpi sono più specifici. Comunque le chiamate nei presidi sanitari sono più rare in questo periodo”. “Se parliamo di strumenti messi in campo si nota che l' azienda fa di tutto, ma come ripeto il timore di essere contagiato c'è comunque” ribadisce Timpani.
Connettività “Si fa tutto il possibile!”
Per quanto concerne la connettività, soprattutto nelle valli laterali, dice l' rsu Slc Cgil: “Alla luce dell' emergenza, ci è stato detto di fare tutto quello che è lecito e possibile per garantire la connettività. In questo momento, bisogna anche ammettere, che non si sono verificati problemi di competizione tra le varie compagnie. Si lavora per garantire a tutta la comunità un'ampia connettività, che nelle valli laterali si è dimostrata sufficiente. Poi è naturale che non ci muoviamo su un territorio uniforme urbano, quindi qualche problema c'è, ma in linea di massima si riesce a intervenire e a risolverlo repentinamente”.
Capelli: “Orgogliosa dei miei lavoratori”
Barbara Capelli, segretario generale Slc, parla con orgoglio dei lavoratori della sua categoria: "Da Poste a Rai fino ad arrivare a Tim i nostri lavoratori con grande dignità e responsabilità hanno continuato a portare avanti, in questa emergenza sanitaria, attività necessarie per tutta la comunità. Anche a loro un plauso speciale perché molti, come ha ribadito Donato, non hanno paura di contrarre il virus, ma il timore maggiore è quello di portarlo in giro, in primis alle proprie famiglie. È un’emergenza sanitaria difficile sotto tutti i punti di vista, ma è lodevole come tutti i lavoratori siano passati anche oltre alla paura per far sì che i servizi di prima necessità continuassero”.
Articolo del 16/04/2020
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