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La Filt a Congresso, Fuggetta 'i Trasporti della Nostra Regione Devono Essere un Opportunità'


“Lavorate con tenacia, con pazienza: come il piccolo rivolo contribuisce a ingrossare il grande fiume, a renderlo travolgente, così anche ogni piccolo contributo di ogni militante confluisce nel maestoso fiume della nostra storia, serve a rafforzare la grande famiglia dei lavoratori italiani, la nostra CGIL, strumento della nostra forza, garanzia del nostro avvenire. Quando si ha la piena consapevolezza di servire una grande causa, una causa giusta, ognuno può dire alla propria donna, ai propri figliuoli, affermare di fronte alla società, di avere compiuto il proprio dovere”. G. Divittorio

Trasporti, un argomento che negli ultimi tempi, tra treni e gomma ha animato il dibattito politico e sociale della nostra regione, e che ha visto la Filt, insieme alle altre Segreterie Regionali dei Trasporti, impegnata nella difesa dei diritti dei lavoratori e degli utenti per un trasporto pubblico collettivo efficiente ed efficace, e per evitare che settori importanti per l'economia regionale venissero duramente colpiti da tagli ingiustificati e da diatribe tra enti.

" Secondo la Filt la crescita del Paese andrebbe sostenuta con scelte di finanza pubblica opposte a quelle prese fino ad oggi - ha detto il Segretario Generale Antonio Fuggetta, introducendo la sua relazione - partendo da politiche redistributive del reddito e da forti politiche negli investimenti. I trasporti potrebbero positivamente concorrere per il loro valore sociale, ambientale, economico ed industriale, trasformandosi così da “zavorra” dell’economia italiana, come spesso, vengono descritti, in “volano della crescita”. Per noi è prioritaria la necessità di una nuova fase dell’azione sindacale nel settore, che dia impulso a politiche contrattuali efficaci ed inclusive , che conquistino la corretta ed estesa applicazione dei CCNL, integrativi aziendali / territoriali, clausole sociali adeguate e un deciso innalzamento dei livelli di sicurezza sul lavoro. Una nuova fase dell’azione sindacale fatta di piattaforme, contrattazione, concertazione con le istituzioni politiche e datoriali per costruire contesti legislativi e di regolazione del mercato più avanzati e un nuovo modello di relazioni industriali. Una nuova fase che oggi, rispetto a ieri, ha la possibilità di mettere utilmente e positivamente a frutto la vera e propria svolta sui temi della contrattazione e della democrazia sindacale".

Parla di una vera e propria cultura del trasporto pubblico da far crescere, Fuggetta, e questo per evitare di "sperperare risorse pubbliche senza trovare il giusto equilibrio tra i soggetti fruitori, questo può essere fatto anche attraverso un ragionamento sulle tariffe, aumentando la qualità dei servizi attraverso l’ integrazione del tariffario. Va fatto, quindi, un percorso incisivo con tappe precise per arrivare ad un obiettivo che ad oggi non c'è ancora".

Il settore dei trasporti in Valle d'Aosta mobilita giornalmente 12.000 persone su gomma e 10.000 su rotaia, per un totale di 22.000 persone che fanno uso del mezzo pubblico, un numero non indifferente al quale "va data una risposta immediata".

Risposta immediata soprattutto per quanto riguarda il Servizio Ferroviario Valdostano che ha rischiato i primi di marzo un tagliato del 50% e sul quale la Filt tiene alta la guardia.

"L'emergenza non è finita - continua il Segretario Generale Filt - ci troviamo con una linea che è considerata da provincia povera del Paese in questi giorni ferrovieri e utenti hanno lottato per evitare la tragica decisione di Trenitalia di tagliare il servizio dal 2 marzo. Abbiamo tamponato un'emergenza, ma non si può andare avanti risolvendo solo emergenze. Il sistema ferroviario deve essere dignitoso, bisogna pensare all'elettrificazione della linea, ammodernare la tratta e concepirla come unica da Torino a Pré Saint Didier. Bisogna pensare ad un servizio ferroviario di tipo metropolitano, adatto alla nostra regione. Si devono individuare le criticità delle linea, le necessità degli utenti e di conseguenza operare. Il sindacato chiede che venga aperto un tavolo trasversale che coinvolga tutte le parti affinchè si possa realizzare un progetto credibile per la Valle d'Aosta e i Valdostani. Siamo pronti al confronto e chiediamo che venga istituita una conferenza dei servizi Stato - Regione Piemonte – Valle d’Aosta – RFI – Trenitalia e rendere esigibili con un programma definito i contenuti previsti dagli accordi di programma siglati. Non c'è più tempo da perdere, dobbiamo risolvere il problema da subito. Il percorso che ci potrebbe portare a Giugno all'acquisizione delle competenze deve essere dettagliato, preciso e coinvolgere le parti in maniera più ampia possibile. Siamo Tifosi della certezza e della continuità del viaggio, perchè purtroppo oggi non è così. A Trenitalia e Rfi chiediamo di rafforzare il loro ruolo contribuendo fattivamente allo sviluppo della ferrovia, mantenendo, anzi, implementando, la produzione nella nostraregione"

La FILT sostiene che alla Valle d’Aosta serve:

Una ferrovia ammodernata - elettrificata – inserita nel sistema Nazionale ed Internazionale dei Trasporti.

Una stazione degna di un capoluogo di regione interconnessa con le altre modalità dei trasporti.

Un servizio senza rotture di carico, nuovo materiale rotabile fruibile sull’intera tratta regionale, capiente, confortevole.

Un servizio che garantisca la mobilità, la certezza del viaggio con puntualità ed efficienza.

Sono molti gli argomenti trattati nella relazione che ripercorre 4 anni di attività della categoria, dal trasporto locale, al Corrado Gex, dal Trasporto Merci, alla Viabilità, senza dimenticare gli impianti a fune.

"Settore cardine per la crescita economica della Regione. Impianti ben strutturati e tecnologicamente avanzati offrono un prodotto di elevata di qualità. La politica turistica valdostana non può non investire in questo settore e inserirlo in un progetto unico e sinergico di sviluppo economico. In un mercato mondiale che è in continua espansione, è la Valle d ‘Aosta che si deve proporre con le grandi stazioni sciistiche che devono innovare e crescere adattandosi alla richiesta, di una utenza sempre più esigente, una clientela sempre più informata e che non chiede solo sci, ma sicurezza, qualità, prezzi competitivi e giusta accoglienza.Dobbiamo abbattere i campanilismi tra stazioni, puntare sull'alta formazione, la stabilità dei lavoratori, nel contempo, ricercare un'Imprenditoria che investa risorse nei trasporti, sugli Impianti a Fune, sullo sviluppo turistico della nostra regione".

Ma è soprattutto un piano dei trasporti integrato che chiede a gran voce il sindacato dei trasporti della Cgil, una vera e propria rete che coinvolga tutti i servizi, dalla gomma alla rotaia sino ad arrivare agli impianti a fune, e Fuggetta evidenzia che "i trasporti della nostra regione devono essere un opportunità e non un problema. I soggetti pubblici e privati interessati ad un vero sviluppo sinergico di un piano trasporti inclusivo, potrebbero pensare ad un soggetto unico di gestione (es. Holding, società, agenzia...) con il concorso di Regione - Aziende T.P.L. - Trenitalia e perchè no, anche funivie e trasporto aereo".

"Dobbiamo continuare la battaglia affinchè non un lavoratore perda il proprio posto di lavoro - ha concluso il Segretario - anche in un periodo di forte crisi come questo. Noi siamo la Cgil dei diritti universali, delle lotte guiuste per garantire la libertà e la tutela dei lavoratori e dei pensionati, lo hanno fatto i nostri padri fondatori e dobbiamo continuare a farlo noi anche se i tempi sono cambiati. Ma è proprio nel cambiamento che un grande sindacato come il nostro dimostra la sua capacità, adattandosi alle nuove necessità e trasformandosi con la società. Solo così saremo veramente in grado di dare giuste risposte alle tante attese dei lavoratori, solo così riusciremo a rilanciare con ancora più forza la coesione sociale e lo sviluppo".

Al congresso, oltre al Segretario Regionale della Cgil Domenico Falcomatà, era presente Alessandro Pavoni per il Savt che ha sottolineato come "abbiamo fatto un grande lavoro con Antonio, siamo riusciti a dare risposte concrete ai lavoratori dei nostri settori con prontezza ed efficacia. Ci tengo a ringraziarlo per questa collaborazione che ha portato grandi risultati in questi anni".

Hanno portato i saluti della categoria Carmela Macheda, segretario generale della Fp, Gaetano Maiorana, segretario generale dello Spi, Katya Foletto, segretario generale della Flc, Sara Desandré, direttrice dell'Inca e Bruno Albertinelli, Presidente della Federconsumatori.

Invitati erano anche le parti datoriali, Giuseppe Bordon per la Savda e Ferruccio Fournier per l'Avif, che hanno sottolineato come, un piano integrato dei trasporti, sarebbe un'ottima soluzione per lo sviluppo della Valle d'Aosta, e darebbe una risposta immediata alle esigenze dei turisti e dei valdostani, aiutando anche le aziende che attraversano un periodo di difficoltà.

"Vi porto la mia visione da imprenditore - ha detto Bordon - non stiamo certo vivendo una situazione facile. La Valle d'Aosta ha un problema infrastrutturale non indifferente, questo porta ad un rallentamento dello sviluppo delle imprese sul territorio. Le risorse sono finite, soldi ce ne sono sempre meno, basta pensare che su uno stipendio di 1.500 euro ce ne sono 1.000 di trattenute. La questione della Valle d'Aosta e dell'Italia è seria. O recuperiamo una redistribuzione del reddito e una politica efficiente o non andremo più avanti. In Valle d'Aosta non c'è una visione globale del sistema e stiamo impoverendo la nostra terra. Dobbiamo di nuovo spingere sulla realtà industriale, dal turismo alla siderurgia, ci impoveriremo sempre di più e questo porterà a meno servizi per tutti. Ci va una nuova politica sull'economia dei costi, dobbiamo aggredire la crisi crenado rete, lavorando sul territorio abbandonando grandi disegni irrealizzabili".

"Nel 1976 quando è stata creata l'associazione impianti a fune, le società erano 37 e private - ha detto Ferruccio Fournier - solo dagli anni '60 ai '70 la regione ne ha comprato il 30%. Ad oggi non c'è più un privato. Un investimeneto, di qualsiasi portata sia, deve portare un risultato, negli anni di boom, andava tutto bene, oggi bisogna ragionare in maniera diversa. Per chi guadagna 1.500 euro al mese, venire a sciare diventa faticoso, è fondamentale quindi che si crei veramente un sistema Valle d'Aosta che operi a 360°. Il settore degliimpianti a fune, pur avvertendo una flessione, ha saputo mantenere la piena occupazione, questo perchè il settore si è evoluto, l'addetto dell'impianto, non è più colui che fa andare il singolo impianto, ma gestisce il comprensorio sciistico, e sono nate inoltre nuove figure lavorative che prima non c'erano. La situazione comunque ci vede preoccupati, simao di fronte ad unaprofonda crisi ed avendo più spese dobbiamo aumentare i proventi. Per quanto riguarda gli investimenti non possiamo più contare sulla Regione, abbiamo però investito bene negli anni e oggi ne recuperiamo i frutti".

"La Concorrenza delle altre stazioni - continua Fournier - è altissima, dalla Francia all'Austria, bisogna fare tutti un'enorme sforzo e la politica dovrebbe intervenire invece di fare polemiche inutili, il Consiglio regionale sembra più una Bataille des Reines che la più alta assemblea della regione. Va creato un sistema integrato che veda la collaborazione di treni, autobus e funivie, perchè non pensare a recuperare le vecchoe stazioni ferroviarie e vendere i biglietti per i comprensori, con tanto di trasporto in auobus? E' possibile e realizzabile e sfrutterebbe l'intero sitema dei trasporti".

Durante il dibattito è intervenuto Piero Dimarco che ha sottolineato come "la legge Monti-Fornero ci ha massacrato. Si è voluto fare cassa solo con le pensioni, senza andare ad attacre le rendite finanziarie, l'evasione fiscale...Nella mia vita ho lavorato per dare un futuro ai miei figli, oggi mi pongo il problema di che futuro potranno dare loro ai miei nipotini, dovranno lottare di più, dovranno resistere di più" e Claudio Latino, delegato delle FS che ha posto invece l'accento sui giovani "un paese non si può considerare civile se non dà risposte ai giovani. Oggi i nostri ragazzi sono cotretti ad andare fuori dal paese per cercare un futuro dignitoso, come facevano i nostri avi e questo non è accettabile, questo è il frutto di politiche sbagliate che si sono susseguite negli anni e che stiamo pagando noi oggi. Per quanto riguarda il trasporto pubblico regionale, dobbiamo arrivare ad un sistema integrato che dia realmete risposte agli utenti, che metta in collaborazione ferrovia e ruota, sistemare la ferrovia in maniera moderna e definitiva, in trentino una linea come l'Aosta - Pré Saint Didier, la Malles, è diventata un importante asse turistico, perchè non possiamo farlo anche noi?".

Ha chiuso i lavori il Segretario Nazionale Filt Domenico D'Ercole.

"Il Congresso è il momento di fare analisi del lavoro fatto in passato e programmare quello futuro. Siamo in piana crisi, una crisi iniziata nel 2007, partita dalla finanza, passata all'industria e arrivata al sociale. La Cgil sta tentando di dare risposte alle esigenze lavorative del paese e il nostro"piano del lavoro" cerca di dare delle indicazioni a chi deve prendere delle decisioni per il futuro del paese. il problema dei trasporti non c'è solo in Valle d'Aosta, è un problema nazionale, basti pensare che l'ultimo piano di programmazione dei trasporti risale al 2001. In questo periodo di difficoltà sono aumentati i passeggeri ed è diminuito il traffico privato, segnale della concreta difficoltà delle famiglie, il fatto è che la politica non è stata in grado di dare le risposte giuste alle esigenze delle persone e delle aziende, non investendo in una rete infrastrutturale che ha bisogno di essere implementata e ammodernata. In discussione non è il taglio delle risorse se c'è bisogno, il fatto è che le risorse si possono tagliare nell'ambito di un piano serio e di una vera riorganizzazione del servizio.
Abbiamo bisogno di una vera riforma del lavoro, più di un job act, necessitiamo di un work act. Le riforme fanno fatte con una visione lungimirante e uno sguardo verso il futuro, i nostri padri costituenti facevano le cose guardando avanti, esempio semplice è l'autostrada A1, ancora oggi fondamentale nel sistema autostradale italiano
".  




Articolo del 17/03/2014

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