Lavoratori sanità, stabilizzazione? Obiettivo non raggiunto
Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in seguito alla conclusione del concorso pubblico per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di 83 collaboratori professionali sanitari – infermieri, con riserva del 50% dei posti ai candidati già in servizio con contratto di somministrazione, visto il deludente esito finale (solo 66 vincitori) che non riuscirà a colmare il fabbisogno di personale infermieristico presso l'azienda Usl si chiedono, relativamente alla recrudescenza della pandemia in atto, quali soluzioni l'azienda Usl intenda mettere in atto per sopperire alle urgenti carenze di organici. In particolare le organizzazioni sindacali ritengono sia stata una scelta sconveniente la non stabilizzazione dei lavoratori che da anni già prestano il loro pregevole servizio con il rischio di fuga degli stessi presso altre realtà più “ospitali”. Chiedono che si attivi urgentemente la mobilità interregionale e che si organizzi al più presto, così come comunicato nei giorni scorsi dalla direzione aziendale, un nuovo concorso pubblico, che sicuramente non garantirà comunque la piena copertura di personale utile e prezioso nel breve e medio periodo a ridosso di una eventuale nuova emergenza covid-19. L'obiettivo non raggiunto inevitabilmente si ripercuoterà su tutti i servizi sanitari territoriali e ospedalieri, creando ancor più disagi alla comunità valdostana. L' ennesimo segnale di inefficienza organizzativa e scarsa considerazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica definiti “eroi” durante il lockdown.
Articolo del 25/09/2020
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