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Le Collaborazioni Coordinate e Continuative nello Sport Dilettantistico


La mancanza di una disciplina legislativa organica nel settore dello sport dilettantistico (individuato spesso per esclusione rispetto allo sport professionistico e con indebite estensioni ai settori commerciali e ai pubblici esercizi) ha favorito il proliferare di situazioni ambigue e di un utilizzo distorto della normativa per eludere quanto previsto in materia di rapporti di lavoro.


Una serie di norme si sono intrecciate sino a creare una particolare situazione di esclusione dai diritti per chi lavora in questo settore:
l’art. 61 d.lgs. 276/03 che lascia nel settore sportivo dilettantistico la possibilità di utilizzare co.co.co., escludendo l’uso dei contratti a progetto;

l’art. 37, comma 1, lett. d) della legge 342/00 che considera i rimborsi spese, i premi ed i compensi per attività sportivo dilettantistica fra i cosiddetti redditi diversi, quindi non assimilati ai redditi da lavoro dipendente ed esclusi dall’imposizione fiscale (sino alla soglia di € 7.500);


L’art. 90, comma 3, della legge 289/02 che ha fatto rientrare fra i redditi diversi (con conseguente agevolazione fiscale) anche i compensi percepiti da lavoratori dell’area amministrativo-gestionale (attività di segreteria, raccolta iscrizioni, tenuta cassa, ecc.) impegnati con rapporti di co.co.co. di natura non professionale.


L’insieme di queste norme, nei termini sopra descritti, priva di diritti chi lavora nello sport, determinando il mancato assoggettamento dei compensi ad obbligo sia assicurativo presso l’INAIL (nota Inail Ad/126/03), sia contributivo previdenziale presso l’Enpals (Circolare Enpals 13/06) che per l’Inps nella Gestione separata (circolare Inps 32/01): quindi niente pensione, né prestazioni di tutela quali malattia,
maternità o infortunio. Unico obbligo previsto per le associazioni e società sportive è quello delle registrazione sul libro unico del lavoro e della comunicazione preventiva al Centro per l’impiego
(Interpello ministero del Lavoro 22/10).


L’azione contrattuale di NIdiL nello sport
Il ricorso esasperato a forme di collaborazioni che mascherano lavoro subordinato, spesso attraverso interpretazioni distorte della legge, ha prodotto nel settore dello sport dilettantistico situazioni di precarietà strutturale e persistente.
NIdiL CGIL ha stipulato alcuni accordi che hanno permesso la stabilizzazione dei rapporti di lavoro fintamente autonomi o svolti in monocommittenza e migliorato le condizioni di chi lavora con forme di collaborazione realmente autonome.

Articolo del 13/05/2014

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