L'emergenza sanitaria ha acuito le differenze sociali, ampliando le disuguaglianze
La Flai Cgil, federazione lavoratori agroindustria, si occupa di tutelare le lavoratrici e i lavoratori di tutta la produzione alimentare, primaria agricoltura, artigianato alimentare, industria e cooperazione alimentare oltre alla filiera forestale in tutte le sue declinazioni, i consorzi di bonifica.
Industria alimentare
La situazione regionale ci trova impegnati su più fronti, in primo luogo, la tenuta dei lavoratori nei siti di produzione industriale (Heineken), che in questo periodo ha aperto una procedura di esubero anche sul nostro territorio. Con un accordo di uscita siamo riusciti a ridurre il problema sociale, e abbiamo aiutato incentivando chi era prossimo alla pensione. Vero, comunque che dovremmo vigilare sull'idea di subappaltare ed esternalizzare alcune procedure organizzative, che rischiano di frammentare il lavoro, mettendo in difficoltà i lavoratori, la digitalizzazione ( Innovazione 4.0) deve essere da aiuto del lavoratore e non sostitutiva. Nonostante il periodo difficile l' agricoltura tiene. I lavoratori hanno avuto un ruolo importante per non far mancare i prodotti sulla tavola dei cittadini. Anche l'industria alimentare cosiddetta “essenziale” - con alcuni aggiustamenti e riduzioni sulle linee per tutelare la salute dei lavoratori - ha sempre prodotto anche in pieno lockdown. Devo ringraziare le RSU, RSA e RLS per il lavoro fatto e aver mantenuto viva la speranza. I lavoratori del settore non si sono tirati indietro neanche davanti alla paura e al rischio di essere contagiati. Hanno manifestato un grande senso di responsabilità. I panifici artigianali e il settore agro-alimentare hanno continuato a lavorare. Ci sono state delle richieste di cassa integrazione, ma naturalmente minori in confronto alle ore richieste dall'industria manifatturiera ed edile. Le richieste di cassa integrazione nel nostro settore sono state vagliate e approvate, in tempi brevissimi.
Il caso Cisoa
Abbiamo, purtroppo, riscontrato ritardi nell'erogazione dalla Cisoa (agricoltura). Come sindacati, abbiamo organizzato un incontro con le cooperative sociali, contribuendo alla tutela dei lavoratori, a cui l'Inps ha chiesto indietro pagamenti di cassa integrazione (che prima aveva approvato). Quest'ultima vicenda ha creato molta apprensione e preoccupazione tra i lavoratori delle cooperative agricole, che non hanno redditi elevati. Il 2020 è stato un anno molto difficile, che ha acuito le differenze sociali, ampliando in modo notevole le disuguaglianze. Penso che il lavoro debba essere ancora una volta centrale nella nostra azione sindacale. Dovremmo aumentare la nostra presenza nei siti produttivi e ampliare la rappresentanza nei luoghi ancora poco sindacalizzati. Sono numerosi i lavoratori presenti in agricoltura, che devono vedere ancora rinnovato il contratto integrativo, purtroppo fermo da anni. Diversa invece la situazione nell'industria alimentare e cooperazione, dove siamo riusciti a strappare un contratto nazionale ottimo che ha esteso tutele e diritti, un contratto innovativo e vicino alle richieste dei nostri lavoratori.
Il settore forestale necessita di investimenti
Per il settore forestale, l’assessore nell’ultimo incontro ci ha comunicato che gli operai a tempo determinato, con contratto privatistico, assunti il prossimo anno avranno garantite 140 giornate lavorative (10 in più dell’anno precedente). Una buona notizia, nonché la conferma che il settore forestale necessita di investimenti. In conclusione, vorrei evidenziare una notizia di dicembre: le cause patrocinate dalla Flai Cgil stanno andando a buon fine. Le sentenze - già una dozzina - obbligano la Regione a pagare i rimborsi chilometrici arretrati. Si tratta di cifre importanti. Soldi anticipati dai lavoratori nel corso degli anni.
Articolo del 09/05/2021
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