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Non Restiamo Senza Assistenza Fiscale, Non Restiamo #SenzaCaf


Il taglio di 100 milioni di euro previsto dalla Legge di Stabilità mette a rischio la sopravvivenza dei Caf e quasi la metà dei contribuenti italiani rischiano di rimanere senza assistenza fiscale.

Ne soffrirebbero soprattutto i ceti più deboli e le persone anziane.

Pensiamo ad esempio a cosa accadrebbe se non fosse più possibile rivolgersi ai Caf per compilare il modello Isee. Si tratta di un documento necessario per godere delle prestazioni sociali agevolate per servizi essenziali. Tra queste l’assegno di maternità, gli asili nido, sconti sulle bollette di luce e gas e tasse universitarie. Per non parlare del supporto, oggi indispensabile, per chi deve presentare la dichiarazione dei redditi (modello 730) o modificare il precompilato fornito dallo Stato.

Con questa petizione chiediamo ai Parlamentari della Repubblica Italiana di cancellare il comma 3 dell’articolo 33 del Ddl Stabilità che prevede la riduzione dei fondi per i servizi di assistenza fiscale.

Firma la Petizione per salvare i Caf

La Petizione

Onorevoli Parlamentari della Repubblica Italiana,

quasi la metà dei contribuenti italiani rischia di rimanere senza assistenza fiscale per effetto dei tagli previsti del Disegno di legge di Stabilità. L’articolo 33 del Ddl che le Camere si apprestano a discutere, infatti, prevede una riduzione di 100 milioni all’anno a partire dal 2016 delle risorse previste per i servizi resi dai centri di assistenza fiscale.

Se questa misura venisse confermata, i Caf potrebbero non riuscire a proseguire la propria attività o comunque dovrebbero operare una rimodulazione dei servizi offerti per far fronte a un taglio così importante delle risorse. La riduzione prevista, infatti, è pari a un terzo dei compensi stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle finanze non più tardi di un anno fa con il decreto del 29 dicembre 2014.

L’eventuale chiusura dei Centri di assistenza fiscale, o comunque la rimodulazione dei servizi offerti, impatterebbe soprattutto sui ceti più deboli e sulle persone anziane, che non hanno gli strumenti per orientarsi nella materia fiscale. Questa platea di utenti si troverebbe privata di un’importante funzione sociale che da sempre svolgono i Caf: i Centri di assistenza fiscale sono un punto di riferimento per la compilazione del modello Isee, necessario per godere delle prestazioni sociali agevolate previste per chi è in situazione di svantaggio economico o sociale.

Ancora più pesanti sarebbero le conseguenze sulla presentazione del modello 730, basti pensare che nel 2015 attraverso i Caf è pervenuto il 93% delle dichiarazioni, mentre quelle inviate direttamente all’Agenzia delle Entrate, senza passare per un intermediario, sono state solamente il 7%.

Per le ragioni fin qui esposte, chiediamo che in sede di discussione parlamentare e approvazione della Legge di stabilità venga cancellata la norma che prevede la riduzione delle risorse previste per i servizi resi dai centri di assistenza fiscale.

Articolo del 18/11/2015

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