Personale scolastico verso la regionalizzazione? Flc chiede chiarezza e confronto
Flc Valle d’Aosta apprende, mezzo stampa, della costituzione, già nel mese di dicembre, attraverso una delibera della Giunta regionale, di una commissione tecnico-giuridica incaricata di svolgere approfondimenti relativi alle competenze in materia di personale scolastico. La scrivente organizzazione esprime stupore e forte disappunto per il metodo utilizzato. La Giunta ha, infatti, scelto di istituire una commissione di valutazione e approfondimento della questione senza aprire nessun confronto con le istituzioni e il mondo della scuola, a partire dal Consiglio scolastico regionale e dai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici. L’attuale assessore all’Istruzione ha così dimostrato quanta poca considerazione abbia non solo delle relazioni sindacali, ma anche più in generale della considerazione di chi realmente vive e lavora nella scuola.
Il sindacato della scuola della Cgil esige l'apertura di un tavolo di confronto
In questo quadro, riteniamo soprattutto grave il coinvolgimento in questa commissione di un solo soggetto della scuola, un’associazione di insegnanti precari, che non si può ritenere rappresentativa neanche dell’intera categoria dei docenti precari. Tale comportamento da parte del Governo regionale fa supporre non solo che si vogliano privilegiare interessi particolari (e non quelli generali come invece dovrebbe fare la buona politica che agisce, appunto, per il bene comune), ma che sia precisa scelta politica di questa Giunta regionale perseguire politiche di disintermediazione (almeno nel mondo della scuola), con una conseguente rottura, di fatto, delle relazioni sindacali con le organizzazioni maggiormente rappresentative del settore. Il tema in questione, invece, vista la sua ampia portata, esigerebbe l’apertura di un tavolo di confronto serio e rispettoso delle parti.
Reclutamento del personale
La FLC ritiene, infatti, che il reclutamento del personale è argomento complesso, con notevoli incongruenze e contraddizioni, a partire dalla gestione da parte del Ministero dell’Istruzione dei concorsi nel corso dell’ultimo anno, contro cui abbiamo scioperato lo scorso giugno e su cui abbiamo aperto un serrato confronto con il nuovo Ministro dell’Istruzione, proprio per evitare che il nuovo anno scolastico si apra ancora con oltre 200mila cattedre vacanti (a partire dalla richiesta di nuove procedure di stabilizzazione dei precari, per titoli e servizi, connesse a percorsi formativi e abilitanti). Il tema del reclutamento, inoltre, è strettamente connesso allo status giuridico del personale scolastico: l’ipotetico trasferimento di queste competenze alla Regione autonoma comporterebbe da una parte importanti criticità organizzative (in una Regione Autonoma che lo scorso anno non è stata neanche capace di un semplice aggiornamento delle Graduatorie), dall’altra la necessità di tutelare diritti collettivi, salari e condizioni di lavoro del personale (la recente esperienza dei Vigili del fuoco, che hanno chiesto a grande maggioranza in un referendum il ritorno alla statalizzazione del loro rapporto di lavoro, è indicativo).
No alla regionalizzazione contrattuale dei docenti
La nostra organizzazione è infatti, per questo, da sempre contraria all’ipotesi di regionalizzazione contrattuale dei docenti valdostani. Ribadiamo oggi la nostra posizione, non per una mera ideologia, ma perché riteniamo che non vi siano adesso come in passato quelle condizioni politiche, economiche e di capacità di gestione del personale che possano essere garanzia dei diritti e della valorizzazione della professionalità degli e delle insegnanti, indispensabili a garantire il funzionamento di quel settore fondamentale della nostra comunità che si chiama istruzione. Invitiamo pertanto la Giunta e l’assessore a ripristinare la condizioni per uno svolgimento corretto delle relazioni sindacali, condizione senza la quale non sarà possibile proseguire alcun confronto con questa Amministrazione. A svantaggio non nostro, ma dell’intera comunità scolastica della Valle d’Aosta.
Articolo del 27/02/2021
|