Prendi l'Ape sociale...prima che voli
"Prendi l’Ape sociale…prima che voli" questo lo slogan della campagna lanciata dall'Inca e dalla Cgil sulle modalità di accesso all'anticipo pensionistico agevolato, il cosiddetto Ape social.
La legge di Bilancio ha introdotto due importanti novità che potrebbero rappresentare delle buone occasioni per anticipare il pensionamento, senza oneri a carico dei lavoratori e delle lavoratrici:
- L’Ape sociale - senza oneri a carico dei lavoratori e delle lavoratrici con almeno 63 anni di età.
- Pensione anticipata per i lavoratori precoci – Possibilità di andare in pensione anticipata, con 41 anni di contribuzione entro il 2017 e 12 mesi di versamenti prima del compimento del 19 esimo anno di età.
Se non sarà una vera e propria corsa ad ostacoli, poco ci mancherà. L’Anticipo pensionistico agevolato, rivolto ad alcune specifiche categorie di lavoratori particolarmente svantaggiate, debutta nei primi giorni di Maggio, salvo sorprese dell’ultima ora, ma non sarà una passeggiata né per i lavoratori né per il patronato. Bisognerà fare i conti con le complesse operazioni di verifica individuale dei requisiti richiesti, ma soprattutto con i tempi contingentati per la presentazione delle domande, imposti dalla norma. Infatti, l’intenzione del governo, che a breve dovrebbe emanare il decreto attuativo, è di consentire l’inoltro delle richieste entro e non oltre il 30 giugno.
Ci sono solo due mesi di tempo per inoltrare la richiesta di certificazione del diritto all' INPS, al quale è delegato il compito anche di controllare che la spesa complessiva non superi lo stanziamento di 300 milioni di euro, previsto nella legge di Bilancio per il 2017. Solo quando saranno resi noti i risultati del monitoraggio e se rimarranno risorse non utilizzate, l’Inps potrebbe esaminare le domande presentate successivamente al 30 giugno e fino al mese di novembre. Una eventualità e non una certezza, dunque, che fa diventare l’Ape sociale una occasione da prendere quasi al volo.
"I ritardi nell'iter di approvazione dei decreti in materia di Ape sociale e lavoratori precoci sono ormai pesanti - spiega il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - ed è opportuno che il Governo fornisca al più presto alle organizzazioni sindacali dei chiarimenti sui tempi e su come intende procedere dopo il parere del Consiglio di Stato, che ha avanzato significative osservazioni in merito ai testi che gli sono stati presentati da Palazzo Chigi. Questa situazione lascia ancora migliaia di lavoratori nell'incertezza rispetto alla possibilità e ai tempi in cui poter accedere alle misure contenute nei decreti, così come - conclude - rende difficoltoso il lavoro di informazione e assistenza ai lavoratori da parte del sindacato e delle strutture di servizio".
Per i lavoratori precoci potrebbe valere la prima scadenza del 30 giugno per l’inoltro delle domande; quelle che saranno inoltrate successivamente verranno esaminate solo nel caso in cui vi saranno ancora risorse disponibili, sempre entro lo stanziamento finanziario previsto nella legge di bilancio 2017. Per poter anticipare il momento del pensionamento, bisogna aver maturato 41 anni di contribuzione e avere 12 mesi di versamenti prima del compimento del 19esimo anno di età, oltre che rientrare in uno dei due filoni comuni all’Ape sociale e di seguito descritti.
L’Anticipo pensionistico agevolato (Ape sociale), a differenza dell’Ape volontaria, non comporta alcun onere per i lavoratori e le lavoratrici interessati ed è sostanzialmente una forma di flessibilità di uscita dal lavoro.
Le platee coinvolte sono divise in due tronconi:
1. Il primo comprende coloro che risultano disoccupati e senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, lavoratori o lavoratrici che assistono da almeno 6 mesi coniuge, genitore o figlio/a conviventi in condizione di handicap grave, nonché i lavoratori invalidi civili, con un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Per tutti, oltre al requisito anagrafico di 63 anni, è necessario aver maturato 30 anni di versamenti contributivi.
2. Il secondo filone riguarda i lavoratori e lavoratrici che svolgono attività gravose e pesanti, quali: edili, conduttori di gru, di mezzi pesanti, di convogli ferroviari, personale viaggiante, conciatori di pelli e pellicce, infermieri e ostetriche ospedalieri adibiti a turni, addetti alla cura e assistenza di persone non autosufficienti, insegnanti dei nidi e delle scuole di infanzia, facchini, addetti ai servizi di pulizia e operatori ecologici. In tutti questi casi, oltre ai 63 anni di età, bisogna aver maturato 36 anni di anzianità contributiva, di cui 6, in via continuativa, in una di queste attività.
Per tutte le informazioni è possibile recarsi presso le sedi dell’Inca-Cgil, gli operatori offriranno la consulenza previdenziale necessaria.
Articolo del 03/05/2017
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