Priorità alla scuola
Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals della Valle d'Aosta aderiscono e partecipano alla manifestazione nazionale promossa dal comitato “Priorità alla scuola” che si terrà a Roma, in Piazza del Popolo, dalle ore 15 alle ore 19 il giorno sabato 26 settembre 2020. L'iniziativa si svolgerà nel rispetto delle misure di prevenzione contro il Covid 19 (obbligo di mascherina, almeno 1 metro di distanza interpersonale, contingentamento delle presenze). I sindacati della scuola saranno al fianco di insegnanti, studenti e famiglie per rivendicare unitariamente una riforma radicale dell'istruzione, che ponga al centro i bisogni della comunità educante e dia prospettive future per le nuove generazioni. La scuola ha vissuto troppi anni di tagli economici sconsiderati e il Governo attuale ha accumulato gravi ritardi. Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Fund. Rinsaldare l’alleanza tra scuola e società, riconoscere al lavoro nella scuola dignità e giusto valore, anche al fine di rendere più attrattiva la professione del docente, garantire su tutto il territorio nazionale edifici scolastici sicuri e adeguati a una didattica innovativa, rimuovere alla radice le cause di un divario digitale legato a insufficienze nella dotazione di dispositivi e nella rete di connessione, supportare efficacemente le istituzioni scolastiche sotto il profilo dei presìdi igienico sanitari per consentire uno svolgimento in sicurezza delle attività didattiche, evitando il rischio di nuove chiusure, sono le ragioni che hanno indotto Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals della Valle d'Aosta ad aderire alla manifestazione indetta dal comitato “Priorità alla scuola”.
Necessario un poteziamento degli organici
Anche in Valle d'Aosta è necessario rilanciare il sistema di istruzione e auspichiamo che le forze politiche, cui spetterà il compito di guidare la Regione Autonoma, si assumano questo impegno, partendo dal potenziamento degli organici, sia per migliorare l'offerta formativa sia per risolvere l'annoso problema del precariato. È sotto gli occhi di tutti che il sistema di reclutamento non sta funzionando e che le graduatorie provinciali per le supplenze si sono rivelate un fallimento a causa della mole di errori compiuti dal sistema nell'attribuire i punteggi. In Valle d'Aosta, per di più, le graduatorie per le supplenze non sono neppure state aggiornate, facendo ricadere gli effetti di tale inadempienza sugli insegnanti che non si sono potuti inserire oppure non hanno potuto aggiornare il proprio punteggio, con il risultato che un numero ingente di supplenze è stato attribuito tramite MAD mediante procedure di scarsa trasparenza. Mentre Governo e Parlamento si apprestano a compiere scelte importanti da cui dipendono le prospettive di rilancio della crescita del Paese, diventa più che mai urgente intervenire sui tanti nodi che attanagliano da anni la scuola italiana, resi ancor più evidenti e intricati dall’emergenza pandemica. Nodi che restano purtroppo irrisolti in avvio del nuovo anno scolastico, essendosi rivelata del tutto insufficiente l’azione di governo, contrassegnata da incertezze e ritardi anche nella finalizzazione delle risorse stanziate per rafforzare le dotazioni organiche, insieme a una gestione del reclutamento segnata da limiti e contraddizioni evidenti, con grave pregiudizio della stabilità del lavoro. Sui dirigenti scolastici e su tutto il personale della scuola grava l'improvvisazione e la superficialità con cui, a vari livelli, sono state trattate le tematiche legate al mondo dell'istruzione e dell' università. Non è il momento di ricorrere ad azioni di sciopero in questa fase, nella quale l’impegno si indirizza soprattutto a favorire il ritorno in sicurezza alle attività in presenza. Questa la linea di comportamento seguita in questa circostanza, con la scelta di essere presenti alla manifestazione, promuovendo la più larga partecipazione del personale scolastico. È invece il momento di fare scelte coraggiose per combattere disuguaglianze, dispersione, precarietà, destinando parte consistente dei fondi “Next Generation Ue” ai luoghi dove le “prossime generazioni” dovranno crescere e formarsi. Per questo i sindacati saranno in piazza il 26 settembre, dopo aver riunito on line il giorno precedente i propri organismi dirigenti. Su questo chiedono che si apra da subito una fase di intenso confronto con l’Amministrazione e il Governo, mentre sollecitano l’avvio dei negoziati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto nel 2018. È sulla base di ciò che saranno valutate le ulteriori mobilitazioni sindacali.
Articolo del 18/09/2020
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