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Procedure Rsu Rls, Slc: 'Snater arriva a giugno, prima dov'era?'


Apprendiamo che lo Snater ( sindacato nazionale autonomo telecomunicazioni e radiotelevisioni), secondo un suo comunicato nazionale, avrebbe “avviato le procedure delle Rsu” e indicherebbe, a partire dalla data odierna, i 15 giorni per presentare la lista elettorale alle altre organizzazioni sindacali.
Vogliamo ricordare a tutti alcune regole fondative degli accordi sulla rappresentanza e delle regole democratiche:
• Il voto per essere valido si deve svolgere quando consente la massima partecipazione alle lavoratrici ed ai lavoratori, quindi non nel mese di luglio o agosto, fase in cui molta parte delle persone sono in vacanza;
• Le procedure sono valide e determinano i 15 giorni per la presentazione delle liste quando sono comunicate correttamente e affisse nelle bacheche delle singole unità produttive, non esistono procedure nazionali, quindi la comunicazione in oggetto è fallace, le procedure al momento non sono avviate;
• Le commissioni che si insediano a seguito dell’avvio delle procedure determinano la durata della campagna elettorale ed il momento del voto.

Ora alcuni ragionamenti di ordine politico:
Se lo Snater avesse avuto a cuore il percorso democratico avrebbe potuto avviare le procedure delle Rsu/Rls da marzo 2019, invece ha scelto di farlo nel mese di giugno, ad assemblee sulla Piattaforma Contrattuale avviate e con i lavoratori quasi in partenza per le vacanze.
Non è difficile dedurre che come questa organizzazione è solito fare, voglia utilizzare l’avvio delle Rsu/Rls solo per mettere pressione sulle altre organizzazioni sindacali e per alterare la discussione democratica sui contenuti della Piattaforma Contrattuale 2019/21.
Tanto per sottolineare questo retropensiero, nello stesso comunicato, lo Snater cita le divisioni “createsi” nel voto referendario sull’ipotesi di contratto sottoscritto il 28 febbraio 2018.
Vogliamo chiarire che la distanza dallo Snater realizzatasi negli scorsi mesi/anni, deflagrata nel rinnovo del precedente contratto, non è solo determinata da quelle che
noi consideriamo scorrettezze formali (base per svolgere assieme un compito delicato e di responsabilità), ma anche da una politica sindacale (quella dello Snater) diretta alla divisione delle lavoratrici ed i lavoratori ed alla contrapposizione di interessi tra professioni, al fine di far prevalere solo i propri iscritti e non l’insieme delle lavoratrici ed i lavoratori.
Deve essere chiaro invece che il nostro agire è diretto alla ricomposizione del mondo del lavoro e ad una efficace azione solidaristica tra lavoratrici e lavoratori, condizione che rende la ricomposizione con lo Snater assai improbabile.
Aggiungiamo che se fino a ieri, anche per superare le continue inutili polemiche, si poteva ipotizzare un riavvicinamento dello Snater, con un possibile percorso di ricomposizione politico sul tavolo contrattuale dopo le Rsu, oggi questa ennesima forzatura pilatesca ne cancella la possibilità.
Detto questo, come abbiamo già fatto in passato, affronteremo con serenità le assemblee e poi la campagna elettorale, sapendo già che si proverà ad utilizzare strumentalmente il confronto assembleare, ma i lavoratori dovranno partecipare sereni alle assemblee, perché garantiremo a tutte e tutti uno spazio democratico di confronto.
 

Articolo del 05/06/2019

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