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Sanità in Valle d'Aosta, Pietro Trovero (Fp Cgil) 'Servono azioni rapide e concrete'


"Che tipo di salute vogliamo?". Il tema è stato sviluppato in occasione del coordinamento unitario sulle politiche della salute, che ha avuto luogo a Roma. Presenti tutte le organizzazioni sindacali in rappresentanza delle varie regioni. Per la Valle d'Aosta c'era solo Fp Cgil Valle d'Aosta con Pietro Trovero, componente della segreteria generale regionale di Funzione Pubblica: "Ho messo in evidenza le criticità che si verificano in Valle d'Aosta: dall'organizzazione di legami forti tra ospedale e servizi territoriali per affrontare la crescente domanda di cure e di assistenza verso la cronicità fino ad arrivare alle liste d'attesa lunghe. Ho rimarcato, inoltre, il fatto che bisogna ricominciare a parlare di salute dei cittadini, più che di sanità" Spiega ancora Trovero: "È necessario dare attenzione alla persona. La salute è un diritto sancito dalla costituzione. Durante il coordinamento è emerso proprio che stiamo andando verso un sistema di privatizzazione a cui nessuno ( tra le forze sindacali) vuole arrivare. Bisogna quindi ripensare al servizio sanitario investendo". Tra gli argomenti, à la une, le liste d'attesa. "Ci lascia perplessi l'affermazione dell'assessorato regionale alla sanità che dice "Stiamo risolvendo", il problema esiste. Ci vanno mesi per un'ecografia o per esami diagnostici importanti. È evidente che non si tratta più solo di un problema di organizzazione" e prosegue: "La salute deve essere vista come un investimento non come una spesa. Bisogna cominciare a ripensare al servizio sanitario. Inoltre, oltre a investire sul potenziamento delle infrastrutture, si dovrebbe investire sul personale. Nella manovra del Governo centrale non sono state stanziate risorse sufficienti per rinnovare i contratti di lavoro, i cui costi sono interamente a carico delle Regioni. Non sono stati destinati fondi neppure per sbloccare le assunzioni, punto fondamentale quest'ultimo anche in vista di una possibile riduzione del personale che si potrà avere come conseguenza dell'applicazione della quota 100. Senza una graduale e adeguata sostituzione tra vecchio e nuovo personale si potrebbe mettere in discussione l'erogazione dei servizi sanitari. In Valle d'Aosta ormai è chiara anche la carenza di personale nei reparti, un po' dovuta al fatto che la prova di conoscenza della lingua francese mette dei limiti sulle nuove assunzioni e un po' dovuto anche al fatto che il personale decide di andare a lavorare in altre regioni o addirittura, come nel caso del personale della Valle d'Aosta, sono stati numerosi i trasferimenti in Svizzera". Conclude Trovero: "la nostra sanità in passato è stato un fiore all'occhiello sotto vari punti di vista. Da un po' di tempo si comincia a vedere un declino. Con la salute dei cittadini non si gioca. È il caso quindi che chi ci governa rivolga più attenzione a questo settore e metta in campo azioni concrete per risolvere le criticità". Infine sarà definito un calendario di iniziative territoriali e nazionali per costruire un ampio e partecipato movimento e per rilanciare il servizio sanitario nazionale pubblico e universale. 

Articolo del 12/04/2019

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