Sanità, sui dati del monitoraggio LEA l’intervento di Fp Cgil VdA
Per quanto riguarda la Valle d’Aosta ci siamo sentiti affermare che il monitoraggio ministeriale è poco sensibile alle specificità del territorio regionale. Verifichiamo però che spesso, in generale nel contesto nazionale, i parametri utilizzati da tale monitoraggio vengono criticati, perché spostano il trend delle varie regioni più verso la sufficienza che verso l'insufficienza dell'erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), questo perché, probabilmente, i dati sono inadeguati nel rilevamento dei reali problemi della sanità e non emergono le vere "condizioni di salute" del livello di garanzia delle cure essenziali. In quest'ottica, visto l'andamento dei dati della nostra regione ( dati parziali del monitoraggio ministeriale in rapporto a quelli complessivi del 2021) che riconfermerebbero il trend negativo nell'erogazione dei LEA e l'insufficiente capacità regionale di garantire ai cittadini le cure essenziali, potremmo continuare ad affermare che, come più volte da noi sostenuto, manca da diversi anni una visione politica strategica e lungimirante in termini di sanità a livello regionale.
“In un’ottica complessiva - spiega Eleine Krieger Garcia, funzionaria Fp Cgil VdA -, un trend di andamento deve essere valutato sotto diversi punti di vista ed è chiaro come a questo concorrano molteplici fattori di tipo politico ed economico: sviluppo tecnologico, cambiamenti demografici, globalizzazione e tanti altri fattori. A livello nazionale e regionale il contesto complessivo è stato ed è caratterizzato da continui cambiamenti e avvicendamenti politici, dal depauperamento della Pubblica Amministrazione ( sia in termini di risorse umane che economiche), dalla svendita della sanità pubblica a vantaggio delle iniziative privatistiche, dal blocco delle assunzioni pubbliche e dall'invecchiamento generale della popolazione”. “In particolare - sottolinea la funzionaria di Fp Cgil Valle d’Aosta- assemblando gli ultimi due fattori, le conseguenze sono: il ritrovarsi con lavoratrici e lavoratori anziani che devono rispondere a un aumento della complessità dei bisogni di assistenza sanitaria della popolazione e contemporaneamente con lavoratori che hanno maggiori bisogni sia in termini di conciliazione vita-lavoro che di riduzione fisiologica delle capacità produttive. Il blocco delle assunzioni, inoltre, non ha permesso un adeguato turnover del personale e di conseguenza emergono difficoltà nel dare risposte adeguate e di cura alla popolazione, nonché a un inevitabile peggioramento della qualità della sanità nel suo complesso.
Tra gli altri problemi, possiamo ancora citare, il definanziamento del servizio sanitario, i fondi inadeguati per il finanziamento dei rinnovi contrattuali, l’insufficienza di iniziative volte alla gestione e alla valorizzazione del personale. Le conseguenze sono la fuga dei giovani all'estero (già ne abbiamo pochi!) o il non scegliere le professioni sanitarie (i motivi sono sempre legati ai bassi salari e ai turni massacranti), aumentando su tutto il territorio, nazionale e regionale, le ormai croniche carenze di personale”. “É più che mai necessaria - conclude Eleine Krieger Garcia - una radicale inversione di marcia per quanto riguarda le scelte politiche e di una gestione complessiva della res publica. È fondamentale che vengano messe in campo tutte le iniziative volte alla valorizzazione dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, perché senza di essi siamo destinati a non vedere garantiti i nostri diritti essenziali e fondamentali. Senza le lavoratrici e i lavoratori la Sanità Pubblica, ad oggi gravemente ammalata, è destinata a perire”. Infine per quanto concerne la diatriba politica inerente all'ampliamento dell'ospedale "Come Fp Cgil VdA denunciamo le attuali condizioni di lavoro del personale e la vetustà di troppi reparti del Parini in cui vengono ospitati i pazienti. È necessario intervenire con soluzioni ineludibili".
sm
Articolo del 23/02/2024
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