Spi Cgil Valle d'Aosta: 'La trasparenza, questa sconosciuta'
Che la pandemia coronavirus abbia fatto emergere problemi già esistenti ormai è conclamato. L’aspetto che però ci lascia perplessi è il perpetrarsi di certi atteggiamenti, che rimarcano in diverse occasioni la mancanza di trasparenza da parte della Regione su diversi fronti, dai dati relativi alla situazione epidemiologica fino ad arrivare alle informazioni fornite agli organi di stampa (anche le dichiarazioni stucchevoli con chi devono parlare o meno i giornalisti ci hanno lasciato esterrefatti). Infine è gravissimo che in un momento come questo, il Consiglio emani una legge che istituisce una Commissione di esperti, dove viene di fatto estromesso il coordinatore sanitario. Nonostante nel recente passato non fossimo per niente in sintonia con le dichiarazioni e le scelte dei vertici Usl e del dottor Montagnani, è inaccettabile che in questo momento ancora di piena emergenza sanitaria, il consiglio regionale “dimentichi” di coinvolgere il coordinamento sanitario. Scelta che appare più un modo per “punire“ il coordinatore sanitario per le dichiarazioni critiche e le forti preoccupazioni espresse sulla legge regionale “anti Dpcm”. La salute pubblica deve essere al primo posto dell’agenda politica e ci chiediamo a questo punto dove voglia portarci questo Consiglio Regionale e quale consapevolezza abbia della situazione sanitaria ancora molto preoccupante. La questione “salute” non può e non deve diventare argomento di contesa politica o essere un alibi per colpire le voci fuori dal coro. In un momento tanto complicato, con una condizione sanitaria per niente rassicurante, ci si aspetterebbe coerenza e attenzione ai veri problemi (salute e lavoro in primo luogo) di una comunità seriamente provata dalla pandemia e invece si continua con i teatrini della vecchia politica, in una sorta di dissociazione dai veri problemi che hanno, invece, bisogno di risposte concrete e urgenti. A questo punto viene da chiedersi in che mani siamo?
Articolo del 19/12/2020
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