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Telecom - Domani sciopero nazionale e presidio in Piazza Chanoux


Domani i lavoratori di Telecom Italia incroceranno le braccia  per uno sciopero nazionale in tutte le sedi sul territorio. Lo sciopero riguarderà l'intero turno di lavoro. Un'azione di protesta contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo e l’assenza di un piano industriale che dia prospettive di sviluppo futuro.

Nella nostra Regione, i lavoratori valdostani dell'Azienda di Telecomunicazioni saranno presenti in Piazza Chanoux ad Aosta, dalle 9.30 alle 12 con un presidio con volantinaggio.

"Si prediligono scelte di tagli che gravano pesantemente sullo stipendio dei dipendenti - spiega Donato Timpani, RSU Telecom della Slc Cgil Valle d'Aosta - si ricercano risparmi su voci già tirate al limite ma non si rinuncia a compensi milionari ai dirigenti. Da tempo le logiche manageriali sono slegate dalla funzione reale che TIM ha per questo paese. I cittadini ed utenti devono sapere che le risorse che loro generano con le bollette servono soprattutto ad alimentare premi vari e bonus prima che veri e propri piani di sviluppo per una azienda ed una rete che sono state realizzate con le risorse di tutti ed oggi vengono spremute per la convenienza di qualcuno".

L’azienda ha disdettato l’accordo integrativo, incidendo al ribasso su salari e parte normativa. Dopo sei anni di solidarietà e ampio recupero di produttività interna i risultati economici ottenuti sono stati ridistribuiti solo tra i dirigenti.  I lavoratori chiedono un’azienda che garantisca qualità nel servizio che investe in innovazione ricerca e sviluppo, un’azienda che abbia un futuro e che garantisca un lavoro e un salario che permetta una vita dignitosa a tutti.

La disdetta unilaterale dell'integrativo aziendale che sarà operativa dal primo febbraio 2017 si misura in un valore pari al 15℅ di una retribuzione annua e avrà conseguenze negative anche sulla parte normativa ( ferie, trattamento per malattia etc). A fronte del fatto che il nuovo management si è prefisso l'obiettivo di recuperare 1,6 miliardi di euro in due anni riceverà 55 miliardi in compenso. L'assenza di un piano industriale configura la disdetta del secondo livello, una ricetta a discapito dei lavoratori.

Articolo del 12/12/2016

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