Valle d’Aosta, il monito dei sindacati dei pensionati: “Non isolate i nostri anziani”
Gli anziani e le rsa della Valle d’Aosta dovrebbero essere sempre al centro di una politica strategica e di prevenzione da parte della politica. Non bastano ordinanze dell’ultimo minuto sullo stop alle visite da parte dei parenti. Fermo restando che come sindacato non entriamo nel merito delle decisioni per contrastare l’emergenza coronavirus, però puntiamo il dito verso chi oltre a introdurre divieti tout court non pensa invece a far sì che non si ripeta ciò che è successo da marzo con numerosi anziani abbandonati al loro destino. Occorre impedire che i provvedimenti assunti si trasformino in una sorta di isolamento, facendo diventare “invisibili” i soggetti più fragili. La mancanza di relazioni sociali può produrre altre situazioni da scongiurare come la depressione, la solitudine e la paura. L’immobilismo dei mesi appena trascorsi nel trovare misure adeguate per far fronte alla seconda ondata della pandemia, dimostra quanto l’incapacità organizzativa e progettuale sia il vero problema della Valle d’aosta. Perché, se nella prima fase dell’emergenza si potevano trovare giustificazioni sul fatto che la pandemia fosse “scoppiata” all’improvviso, ora, questa motivazione non regge più e la crescita esponenziale dei contagi ci da purtroppo ragione. Sono mesi che il sindacato chiede confronti per capire le intenzioni di chi è ai vertici (sia dell’Usl sia della Regione) su come gestire l’emergenza sanitaria, tenendo conto delle condizioni degli anziani. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una confusione generale e a decisioni prese all’ultimo momento, che spesso non tengono conto delle esigenze, dal punto di vista umano, dei nostri anziani. Non vogliamo che si ripeta la strage silenziosa delle RSA che è avvenuta nel periodo del lockdown. È tempo di agire in fretta , ora non ci sono più scuse.
Articolo del 19/10/2020
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