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Vigili del Fuoco, De Belli (Fp Vda): 'Pronti a mobilitarci di nuovo'


"Quello che è emerso in Consiglio Regionale ci ha lasciati perplessi". Igor De Belli segretario generale di Funzione Pubblica Cgil Vda non usa mezzi termini "Abbiamo assistito a una grande capriola rispetto agli impegni presi da tutti i capigruppo in Consiglio. Rimarchiamo che il sottosegretario Candiani ha detto come non ci sia alcun problema a riprendere sotto la competenza statale i vigili del fuoco valdostani. A questo punto sta creando i problemi, quasi all'unanimità, la politica valdostana. Il fatto di dire che adesso ci siano problemi di tipo economico-giuridico sa di propaganda. È chiaro come ci ritroviamo a un punto di non ritorno, quando la risposta giusta è quella di far in modo che i vigili del fuoco tornino sotto lo Stato. Si sono dati tempo un mese, ma noi siamo pronti a mobilitarci prima come abbiamo già fatto.
Strumentale anche l'inserimento della mobilitazione parallela del corpo forestale. Altrettanto sacrosanta. Temiamo comunque che siano dichiarazioni che rimarranno solo sulla carta" dice in conclusione il segretario di Funzione Pubblica Vda.

La discussione in Consiglio Valle 

"Verificare entro 30 giorni un percorso di allineamento ed equiparazione continuativa giuridica, economica e ordinamentale al personale professionista dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano con conseguente definizione dell'onere economico e a riferire nella competente Commissione": è quanto chiede una mozione approvata dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta. A presentarla è stato il gruppo Mouv'. E' stata emendata d'intesa con il Presidente della Regione.
"Bisogna uscire con le idee chiare sul percorso da attuare - ha detto Elso Gerandin (Mouv') - che sia quello di trasferire il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco allo Stato o quello di attivare proposte alternative per il riconoscimento delle loro richieste. Noi non vogliamo aprire tavoli all'infinito, vogliamo un impegno preciso, con tempistiche e risorse certe". Luciano Mossa (M5S) ha aggiunto: "Per anni i Vigili del fuoco valdostani hanno chiesto di equiparare il loro sistema previdenziale e il loro trattamento economico a quelli del Corpo nazionale. Per disperazione hanno fatto un referendum, passato quasi all'unanimità, chiedendo di essere nuovamente alle dipendenze del Ministero all'interno. Vogliamo trasferire questo Corpo allo Stato o vogliamo metterci seriamente attorno ad un tavolo per affrontare definitivamente la questione?".
L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello (Stella alpina) ha poi sottolineato che "le problematiche sono di tre ordini: status giuridico, sistema previdenziale e trattamento economico. Ora c'è bisogno di una volontà politica forte per risolvere la questione". Infine il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha parlato di "problema serio che ci sta molto a cuore, che si trascina da molto tempo ma che deve essere risolto. Abbiamo appurato che rientrare alle dipendenze dello Stato richiede un percorso assai complesso. Per il mantenimento del Corpo a livello regionale, bisogna fare una legge che modifichi lo stato previdenziale e che permetta ai Vigili del fuoco valdostani di andare in pensione come quelli nazionali. Il percorso presenta quindi due opzioni su cui bisogna assumere una decisione, confrontandoci con i Vigili del fuoco professionisti e volontari. La nostra volontà politica è quella di trattare con i Vigili del fuoco professionisti per verificare ogni possibilità affinché il Corpo rimanga in Valle d'Aosta, perché i Vigili del fuoco hanno conoscenze e competenze del territorio che sono estremamente importanti per noi e per il nostro sistema di protezione civile, insieme al grande patrimonio di sapeurs pompiers volontari della nostra Valle".
Ha votato a favore Alberto Bertin di Rete Civica ("perché la mozione va incontro alle richieste dei pompieri: l'impegno che ci prendiamo è di garantire pari trattamento per i Vigili regionali e per quelli che operano fuori regione") mentre si è astenuta Daria Pulz di Adu ("La nostra specialità serve ad ampliare i diritti, non a restringerli. Il contesto è pasticciato e poco chiaro, la volontà dei pompieri e l'esito del referendum non sono stati tenuti democraticamente nella giusta considerazione").  




Articolo del 15/06/2019

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