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Bozza piano socio-sanitario regionale


Cgil, Cisl e Uil Valle d’Aosta della Funzione Pubblica intervengono riguardo la bozza del nuovo Piano socio-sanitario regionale. Alcuni passaggi contenuti nella bozza che ci è stata recentementepresentata dall’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse, contengono delle azioni che certamente condividiamo e che consideriamo indispensabili quali ad esempio il fornire le risposte riguardo l’ospedale regionale. Altrettanto interessanti e di senso sono quei passaggi che guardano e danno risposte sul contrasto alla povertà così come le azioni previste nel piano di attenzione alla disabilità.Valutiamo anche favorevolmente, così come presente nella bozza del Piano, la prospettiva di decentrare sul territorio per andare ad alleggerire il nosocomio regionale, che deve essere di riferimento per quelle che sono le situazioni non gestibili in campo ambulatoriale.

Restiamo però decisamente perplessi, conoscendo le tante difficoltà che il sistema sanitario valdostano da anni attraversa, in quanto il Piano non organizza e dà gambe a quello che risulta essere il problema più annoso in assoluto, il personale. Da realtà di eccellenza, di alcuni anni or sono, ci si è attestati su parametri al ribasso dove, progressivamente, la sanità valdostana ha perso appeal ed evidenzia, con progressiva nostra preoccupazione, ritardi e difficoltà evidenti. Il fatto che questi limiti risultino presenti anche in altre regioni d’Italia non giustifica questa linea di impoverimento della proposta della sanità pubblica della nostra regione.

Dobbiamo cercare di creare attrattività e questa la possiamo ottenere mettendo a disposizione quelle risorse economiche necessarie per andare a retribuire le professionalità indispensabili e adeguate ad alzare il livello delle prestazioni sanitarie.

Il ragionamento immaginato di una contrattazione regionale di primo livello, come fatto per altri ambiti, è una prospettiva che bocciamo con forza, affermano i sindacati confederali. L’esperienza della contrattazione regionale, come quella che, ad esempio, si è tenuta per il Comparto Unico, non può certo essere presa quale esempio virtuoso ed efficace e, anzi, è una di quelle esperienze negative che non dobbiamo dimenticare per non ricadere negli stessi mediocri risultati. Con la contrattazione di secondo livello, in campo regionale, ci sono tutti gli spazi per garantire quelle risposte che la Valle d’Aosta deve attuare.

 

Articolo del 10/11/2021

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