Casinò - Dichiarato lo stato di agitazione
Preoccupati per la situazione che sta attraversando la Casa da gioco di Saint Vincent e dalle vicende politiche che si sono sviluppate intorno alla questione Casinò negli ultimi tempi e considerato che:
- nelle ultime settimane si è assistito ad una passerella di manager che sono stati auditi dalla II Commissione consiliare, ognuno proponendo la propria ricetta per sistemare la questione, proposte che spesso si sono rivelate in contraddizione l'una con l'altra;
- il Presidente della II Commissione ha comunicato pubblicamente che le audizioni sono terminate in data 16 gennaio u.s.;
- denota una grave mancanza di rispetto il fatto che la Commissione Consiliare in tutta questa lunga serie di audizioni abbia deciso di non audire i sindacati, ritenendo così non utile sentire anche il punto di vista e il pensiero dei lavoratori, che sono più di altri direttamente interessati e coinvolti nella questione. Tra l'altro in questa fase i lavoratori sono gli unici che stanno rispettando in pieno gli accordi presi per cercare di risanare l'azienda, contribuendo in maniera attiva con una trattenuta mensile sulla loro retribuzione;
- la situazione in essere non ha permesso a tutt'oggi all'azienda di arrivare alla sottoscrizione della fidejussione necessaria per l'attuazione degli esodi ai sensi della legge Fornero, con circa 40 persone che da mesi non operano più in azienda e si ritrovano senza nessun tipo retribuzione, in attesa di capire cosa ne sarà del loro futuro;
- al momento non ci sono interlocutori aziendali legittimati a poter mettere in atto strategie per il futuro e questo comporta una preoccupante fase di stallo che rischia di compromettere l'operatività stessa dell'azienda;
- nei giorni scorsi l'azienda ha unilateralmente adottato delle iniziative di carattere organizzativo che rischiano di portare a dei contenziosi tra lavoratori e verso l'azienda stessa;
le segreterie regionali di Slc-Cgil Cisl Savt Snalc Uilcom proclamano lo stato di agitazione dei dipendenti della Casa da Gioco.
Riservandosi di poter mettere in atto ulteriori azioni, si chiede che il prima possibile si provveda a:
- garantire all'azienda la necessaria stabilità finanziaria per permetterle di operare in sicurezza;
- chiarire se si vuole continuare con la gestione pubblica o se si vuole andare verso una privatizzazione, con la conseguente presentazione di un progetto e di un piano industriale che siano chiari e che garantiscano un futuro all'azienda;
- sospendere tutte le iniziative aziendali messe in atto unilateralmente che rischiano di portare a dei contenziosi e a confrontarsi con le rappresentanze sindacali al fine di trovare le dovute soluzioni.
Articolo del 18/01/2017
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