Casinò - Salta il tavolo con l'Azienda, non si esclude lo sciopero
Si è chiuso nel peggiore dei modi il tavolo aperto ieri con il Casinò de la Vallée in merito alla situazione della riorganizzazione e dei 264 lavoratori.
Il Piano approvato dal Consiglio Regionale ha permesso il salvataggio nell'immediato dei 40 esodati, l'Amministratore Unico infatti ieri mattina ha chiuso le pratiche con l'Inps, ma per quanto riguarda tutto il resto la situazione resta buia. Durante la riunione di ieri pomeriggio l'Amministratore Unico non si è presentato, pur essendo in Azienda e non è stato consegnato alcun documento alle Organizzazioni Sindacali.
"Una brutta pagina dei rapporti con l'Azienda - sbotta Vilma Gaillard della Slc Cgil Valle d'Aosta - non ci è stato consegnato alcun documento, non si è arrivati a nulla, l'Azienda ha elencato soltanto le azioni d a mattere in campo per il taglio del costo del lavoro. Non ha prodotto nessuna indicazione e nessune elemento per l'aumento dei ricavi. Non c'erano i presupposti per trovare un accordo".
Tra le richieste avanzate dai vertici della Casa da Gioco figura un incremento del 50% dei tagli agli stipendi, l'eliminazione di 10 giorni di ferie e la soppressione della quattordicesima mensilità.
"Come al solito continuano a pagare i lavoratori, non è possibile - continua Gaillard - ad oggi sono stati fatti sforzi impegnativi con tagli sugli stipendi da 6 a 25 mila euro all'anno".
Con la chiusura del tavolo sindacale ora la palla passa all'Ufficio del Lavoro della Regione che farà da mediatore tra le parti, la procedura infatti prevede la convocazione, entro 30 giorni. Non è escluso inoltre un passaggio con la parte politica, primo appuntamento però è con i lavoratori, è prevista per martedì prossimo un'assemblea per spiegare l'evolversi della situazione dalla quale non è da escludersi la proclamazione di uno sciopero.
"Il discorso è di riposizionamento - conclude Vilma Gaillard - il vero problema è che non sapiiamo ancora che tipo di modello l'Azienda intende perseguire e le modalità di ricollocazione che intende applicare. Non si può andare avanti così, adesso incontreremo i lavoratori e non escludiamo uno sciopero. C'è una vera e propria schizzofrenia tra progetto ed esecuzione. Adesso basta".
Articolo del 31/05/2017
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