Pensioni - Raggiunto l'accordo con il governo, un buon punto di partenza
Dopo quattro mesi di confronto Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un protocollo d'intesa con il Governo sulle pensioni il 28 settembre scorso.
"Erano dieci anni che non ci riuscivamo e per questo penso che oggi sia un giorno importante. Finalmente si danno risposte ai pensionati e ai pensionandi con interventi sulla quattordicesima, sulla no tax area, sui lavori usuranti, sui lavoratori precoci e sulle ricongiunzioni onerose - ha detto il Segretario Generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti - nessuno ci ha regalato niente e questa intesa è il frutto della nostra determinazione e della lotta dei pensionati e dei lavoratori. Non portiamo a casa tutto e ci vorrà ancora del tempo per riuscire a fare a pieno quello che vorremmo. Ma penso che quello di oggi sia davvero un buon punto di partenza. Per il sindacato e per le persone che ogni giorno cerchiamo di rappresentare".
Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha confermato che il Governo ha intenzione di stanziare risorse per 6 miliardi nell’arco di tre anni seguendo una dinamica crescente
"Abbiamo rappresentato l’intenzione del governo di rendere disponibili sei miliardi in tre anni - ha detto Poletti - questa previsione fa i conti con il quadro generale di finanza pubblica e siccome sono interventi strutturali, avremo una distribuzione che parte più bassa e cresce nel tempo". Nel verbale di cinque cartelle sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape, l’intervento sui precoci e l’estensione e l’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.
"I 6 miliardi stanziati non sono sufficienti e non dimentichiamo gli esodati e il resto della piattaforma - sottolinea il Segretario Generale dello Spi Cgil Valle d'Aosta Gaetano Maiorana - restano degli aspetti ancora da affrontare e per i giovani e le loro pensioni sono stati definiti i titoli ma non c'è la traduzione in una soluzione. È stato fatto un buon lavoro, adesso guardiamo allo stanziamento. Dopo tanti anni, comunque, i pensionati vedono un po' di giustizia"
Nel dettaglio il protocollo prevede:
Per i pensionati
NIENTE TASSE. Chi ha un reddito fino a 8.125 euro l'anno non le pagherà più, né quelle nazionali né quelle locali. In questo modo la cosiddetta "no tax area" viene definitivamente equiparata a quella dei lavoratori dipendenti.
PIU' SOLDI ALLE 14ESIME. Saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a 750 euro. Sono interessati circa 2,1 milioni di pensionati. Le riceveranno per la prima volta anche tutti quelli che hanno un reddito mensile fino a 1.000 euro. In questo caso gli interessati sono circa 1,2 milioni di pensionati.
PENSIONI RIVALUTATE. Dal 2019 si ritorna al meccanismo di rivalutazione delle pensioni antecedente a quello Monti-Fornero che consente una maggiore tutela del potere d'acquisto. C'è inoltre l'impegno ad aumentare la base di calcolo della pensione.
Per i pensionandi
RICONGIUNZIONI GRATUITE. Non si pagherà più la riunificazione dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali.
LAVORATORI PRECOCI. Cancellate le penalizzazioni per l'accesso alla pensione prima dei 62 anni. I lavoratori che hanno 12 mesi di contributi anche non continuativi prima del compimento dei 19 anni che sono disoccupati senza ammortizzatori sociali, in condizione di salute che determinano una disabilità e occupati in alcune attività particolarmente gravose potranno inoltre andare in pensione con 41 anni di contributi.
LAVORI USURANTI. Cambia la legge vigente. Ci saranno meno vincoli per l'accesso alla pensione e l'eliminazione della finestra mobile e dell'attesa di vita.
APE SOCIALE. Con l'anticipo pensionistico agevolato chi ha 63 anni potrà andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima. I costi saranno coperti dallo Stato attraverso specifiche detrazioni fiscali.
APE VOLONTARIA. Ha invece costi molti alti per i lavoratori ed è per questo che su questo punto il nostro giudizio è negativo.
Nel caso dell'Ape agevolata e dei lavoratori precoci il nostro giudizio è legato alla definizione delle platee interessate, che sarà oggetto di un ulteriore confronto tra sindacati e governo.
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Il protocollo in breve
Articolo del 07/10/2016
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