Referendum su voucher e appalti - Due sì per cambiare il lavoro
La Corte Costituzionale l'11 gennaio, al termine di due ore di udienza a porte chiuse, ha dato parere favorevole ai due refendum su voucher e appalti e negativo sull'art.18.
La Consulta era chiamata a decidere se dare o meno il via libera ai tre referendum abrogativi, per i quali la Cgil aveva raccolto 3,3 milioni di firme, in materia di lavoro. I tre quesiti riguardavano le modifiche all'articolo 18 sui licenziamenti illegittimi contenute nel Jobs act, le norme sui voucher e il lavoro accessorio e le limitazioni introdotte sulla responsabilità solidale in materia di appalti.
La consultazione referendaria, secondo quanto prevede la legge, dovrà svolgersi tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi. Salvo, però, elezioni anticipate: in questo caso, la legge (articolo 34 della legge 352 del 1970, che regola l'iter referendario) prevede che i referendum abrogativi che hanno avuto il via libera dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale vengano 'congelati' fino all'anno successivo.
“Ora inizia la sfida, comincia la campagna referendaria - sottolinea il Segretario Generale della Cgil valle d'Aosta Domenico Falcomatà - sono due quesiti molto rilevanti che riguardano milioni di lavoratori e che riportano l'attenzione sul mondo del lavoro. Il problema dei voucher tocca da vicino tantissimi giovani e quel mondo che sappiamo essere pieno di precarietà, di lavoro nero, di sommerso".
Sul terzo quesito, quello sull'articolo 18 "Come ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, valuteremo il ricorso alla Corte europea, ma per quanto ci riguarda, da domani saremo al lavoro per la campagna referendaria”.
“Attraverso il referendum - conclude il Segretario - il lavoro torna al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, dopo che per troppo tempo è stato marginalizzato dalla politica e da chi governa sia a livello nazionale sia a livello locale. Il lavoro deve riacquistare diritti e dignità”.
Articolo del 14/01/2017
|